di Gianluca Avagnina
A pochi giorni dal matrimonio del principe Harry e Meghan Markle, il fratello maggiore e testimone di nozze del futuro sposo, il principe William, è comparso in pubblico questa settimana per inaugurare ufficialmente la nuova stazione di London Bridge.
I lavori di rifacimento della stazione più vecchia di Londra (aperta per la prima volta nel 1836) sono durati cinque anni e sono costati 1 miliardo di sterline, parte di un piano parzialmente finanziato dal governo volto a migliorare la qualità dei servizi di trasporto inglesi. Il progetto è stato completato in tre fasi separate, in modo da consentire alla stazione di rimanere aperta ai passeggeri per tutto il periodo di ristrutturazione e ampliamento. Ora che i lavori sono stati completati, la hall principale della stazione copre un’area più grande del campo di gioco al Wembley Stadium, pronta ad accogliere i quasi 50 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno.
Il principe ha concluso la cerimonia di riapertura della stazione rivelando una placca commemorativa, accompagnato dal ministro dei Trasporti Chris Grayling, che ha definito l’opera come il simbolo di una nuova era per le ferrovie britanniche.
“London Bridge è una delle più importanti stazioni del nostro sistema ferroviario e oggi rappresenta un grande passo verso il futuro per soddisfare quelle che sono le nostre necessità in termini di trasporti. Ma sarà fondamentale trasformare tutte le stazioni, come London Bridge, in modo che siano tutte fantastiche strutture moderne per poter permettere alle nostre ferrovie di raggiungere il loro pieno potenziale”.
Per il duca di Cambridge si trattava della prima apparizione pubblica dopo essere stato in congedo di paternità dalla nascita dell’ultimo figlio prince Louis lo scorso 23 aprile.
Il ruolo svolto da William a London Bridge è qualcosa di abbastanza comune nel Regno Unito, dove i membri della famiglia reale sono spesso invitati a presenziare alle cerimonie di apertura di grandi opere pubbliche, in rappresentanza dello Stato e segnalando l’appoggio della Corona.
Con l’approssimarsi del Royal wedding, i Windsor sono ovviamente ancora di più al centro dell’attenzione dei media nazionali e internazionali, che se da un lato ne sono ancora tanto affascinati, dall’altro (molto spesso) mettono in discussione la loro funzione in una democrazia moderna, dando voce a quella parte dell’opinione pubblica che vede la monarchia come un’istituzione obsoleta.
Tra le chiacchiere da pub a Londra, ad esempio, si percepisce negli ultimi giorni una certa avversione nei confronti dell’idea che le nozze di Harry e Meghan siano finanziate dai soldi dei “taxpayers”, i contribuenti. Senza menzionare i costi legati al mantenimento di un nuovo membro della famiglia reale, Meghan, che avrà diritto (se vorrà) di avvalersi di camerieri, valletti, parrucchieri, cuochi e maggiordomi a disposizione 24 ore su 24. Fuori dai pub, il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern ha dichiarato recentemente che è molto probabile che il suo Paese diventerà una repubblica nel prossimo futuro, segnalando un distanziamento dalla Corona britannica, anche se tale scelta non determinerebbe automaticamente l’abbandono del Commonwealth.
Tuttavia, l’istituzione della monarchia nel Regno Unito sembra ancora salda: l’ultima indagine di Ipsos mori indica che 76% dei cittadini è favorevole alla Corona, con solo il 17% fermamente contrario.
Un argomento spesso offerto da alcuni storici a favore della monarchia è basato sul fatto che il principio ereditario permette di produrre capi di Stato preparati e in grado di mantenere la giusta distanza e indipendenza dai giochi politici. Inoltre, l’istituzione introduce un forte componente di continuità nello Stato (si pensi agli oltre 60 anni di regno della regina Elisabetta) sullo sfondo di scenari politici in continuo cambiamento; elemento che manca nei sistemi presidenziali.
Tutti ragionamenti validi, ma che non basteranno a fermare il gruppo di anti-monarchici di Republic, che il giorno del Royal wedding saranno in strada a protestare contro un’istituzione che vorrebbero essere sostituita da un capo di Stato direttamente eletto dal popolo.
FQ Londra
Cittadini del mondo
Mondo
Royal wedding, inaugurazioni e nuovi Windsor. Nel Regno Unito la Corona continua a spopolare
di Gianluca Avagnina
A pochi giorni dal matrimonio del principe Harry e Meghan Markle, il fratello maggiore e testimone di nozze del futuro sposo, il principe William, è comparso in pubblico questa settimana per inaugurare ufficialmente la nuova stazione di London Bridge.
I lavori di rifacimento della stazione più vecchia di Londra (aperta per la prima volta nel 1836) sono durati cinque anni e sono costati 1 miliardo di sterline, parte di un piano parzialmente finanziato dal governo volto a migliorare la qualità dei servizi di trasporto inglesi. Il progetto è stato completato in tre fasi separate, in modo da consentire alla stazione di rimanere aperta ai passeggeri per tutto il periodo di ristrutturazione e ampliamento. Ora che i lavori sono stati completati, la hall principale della stazione copre un’area più grande del campo di gioco al Wembley Stadium, pronta ad accogliere i quasi 50 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno.
Il principe ha concluso la cerimonia di riapertura della stazione rivelando una placca commemorativa, accompagnato dal ministro dei Trasporti Chris Grayling, che ha definito l’opera come il simbolo di una nuova era per le ferrovie britanniche.
“London Bridge è una delle più importanti stazioni del nostro sistema ferroviario e oggi rappresenta un grande passo verso il futuro per soddisfare quelle che sono le nostre necessità in termini di trasporti. Ma sarà fondamentale trasformare tutte le stazioni, come London Bridge, in modo che siano tutte fantastiche strutture moderne per poter permettere alle nostre ferrovie di raggiungere il loro pieno potenziale”.
Per il duca di Cambridge si trattava della prima apparizione pubblica dopo essere stato in congedo di paternità dalla nascita dell’ultimo figlio prince Louis lo scorso 23 aprile.
Il ruolo svolto da William a London Bridge è qualcosa di abbastanza comune nel Regno Unito, dove i membri della famiglia reale sono spesso invitati a presenziare alle cerimonie di apertura di grandi opere pubbliche, in rappresentanza dello Stato e segnalando l’appoggio della Corona.
Con l’approssimarsi del Royal wedding, i Windsor sono ovviamente ancora di più al centro dell’attenzione dei media nazionali e internazionali, che se da un lato ne sono ancora tanto affascinati, dall’altro (molto spesso) mettono in discussione la loro funzione in una democrazia moderna, dando voce a quella parte dell’opinione pubblica che vede la monarchia come un’istituzione obsoleta.
Tra le chiacchiere da pub a Londra, ad esempio, si percepisce negli ultimi giorni una certa avversione nei confronti dell’idea che le nozze di Harry e Meghan siano finanziate dai soldi dei “taxpayers”, i contribuenti. Senza menzionare i costi legati al mantenimento di un nuovo membro della famiglia reale, Meghan, che avrà diritto (se vorrà) di avvalersi di camerieri, valletti, parrucchieri, cuochi e maggiordomi a disposizione 24 ore su 24. Fuori dai pub, il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern ha dichiarato recentemente che è molto probabile che il suo Paese diventerà una repubblica nel prossimo futuro, segnalando un distanziamento dalla Corona britannica, anche se tale scelta non determinerebbe automaticamente l’abbandono del Commonwealth.
Tuttavia, l’istituzione della monarchia nel Regno Unito sembra ancora salda: l’ultima indagine di Ipsos mori indica che 76% dei cittadini è favorevole alla Corona, con solo il 17% fermamente contrario.
Un argomento spesso offerto da alcuni storici a favore della monarchia è basato sul fatto che il principio ereditario permette di produrre capi di Stato preparati e in grado di mantenere la giusta distanza e indipendenza dai giochi politici. Inoltre, l’istituzione introduce un forte componente di continuità nello Stato (si pensi agli oltre 60 anni di regno della regina Elisabetta) sullo sfondo di scenari politici in continuo cambiamento; elemento che manca nei sistemi presidenziali.
Tutti ragionamenti validi, ma che non basteranno a fermare il gruppo di anti-monarchici di Republic, che il giorno del Royal wedding saranno in strada a protestare contro un’istituzione che vorrebbero essere sostituita da un capo di Stato direttamente eletto dal popolo.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".