Questa è una storia che Edmondo De Amicis avrebbe potuto scrivere nel suo “Cuore”. Una professoressa è rimasta sul pavimento per 48 ore, incosciente, finché i suoi studenti si sono allarmati per la sua assenza da scuola e l’hanno salvata. È grazie a loro se la docente dell’istituto tecnico Cesaro di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, è stata soccorsa dai medici ed è riuscita a tornare al suo lavoro. L’episodio, raccontato dal quotidiano locale Metropolis, secondo la dirigente Rita Iervolino testimonia “la civiltà, l’attaccamento allo studio e l’interesse” dei ragazzi verso la scuola. “Hanno dimostrato di essere i nostri angeli custodi”, ha aggiunto Iervolino.
L’insegnante, una donna di 50 anni che soffre di problemi motori, si è sentita male a metà settimana scorsa nella sua casa di Vico Equense, dove vive da sola. I suoi studenti, che la conoscono bene e non l’hanno mai vista assentarsi senza preavviso, capiscono che è successo qualcosa. “Un fatto veramente strano. Non ha fatto mai neppure cinque minuti di ritardo. Doveva essere successo per forza qualcosa”, ha raccontato uno di loro all’Ansa. “Poi, quand’è mancata anche il giorno dopo, abbiamo deciso di chiedere aiuto al professore Antonio Piscicelli“. Il docente ha deciso allora di mettersi alla guida della sua auto per raggiungere la casa della professoressa. I ragazzi, nel frattempo, non rimangono ad aspettare. Si ricordano che nelle vicinanze della sua abitazione c’è una pizzeria e che il pizzaiolo conosce la loro prof. Perciò si mettono in contatto con lui e gli chiedono di andare a controllare. Mentre l’uomo si reca nella villetta dove abita la donna, arriva anche Piscicelli. E quando, dopo aver bussato alla porta, i due non ricevono risposta, chiamano i carabinieri.
La professoressa viene trovata sul pavimento, dove è rimasta per due giorni, priva di sensi. Non è in condizioni gravissime e dopo qualche giorno gli studenti riescono a sentirla al telefono. “Ci ha ringraziati”, ha spiegato Alfonso, uno dei suoi allievi. “‘Sono in ancora piedi grazie a voi’ ci ha detto. Poi è tornata in servizio e, nei corridoi, l’abbiamo riabbracciata“. Soddisfatta la dirigente dell’Istituto: “La professoressa non aveva chiesto giorni di malattia, né di ferie. Diciamo grazie alla loro verve, alla loro passione. Guai a chi me li tocca”.