Cronaca

Padova, sindaca perseguitata per tre anni da stalker. Uomo arrestato perché aveva pistola con matricola abrasa in casa

Elisa Venturini, 39 anni, prima cittadina di Casalserugo (Padova) è stata molestata con lettere, mail, foto hard e regali. La donna, laureata in legge, la prima cittadina più votata d’Italia alle elezioni del 2013, in una intervista parla di "una pressione intollerabile"

“Ogni volta che ricevevo una lettera, un pacco lo consegnavo direttamente in Questura”. Per tre anni Elisa Venturini, 39 anni, sindaca di Casalserugo (Padova) è stata molestata con lettere, mail, foto hard e regali. La donna, laureata in legge, la prima cittadina più votata d’Italia alle elezioni del 2013, parla con l’Ansa di “una pressione intollerabile”. Il suo stalker, Lorenzo Franceschi, 50 anni di Monestier (Treviso), è stato arrestato dopo che nella sua abitazione è stata trovata una pistola con la matricola abrasa. Per questa ragione, come riportano i quotidiani del gruppo Finegil, per l’uomo sono stati disposti i domiciliari, in attesa che vengano presi provvedimenti anche per gli atti persecutori, sulla base del materiale (computer, chiavette usb e materiale informatico) sequestrato nella sua abitazione.

La sindaca, che ha ricevuto decine di mail con apprezzamenti, frasi volgari e immagini inquietanti, ammette quanto sia stato difficile vivere gli ultimi tre anni con questa minaccia. “Ho capito cosa significa essere vittima di attenzioni non desiderate – racconta – Quando queste storie si sentono in tv, quando si ascoltano i dibattiti su questo argomento, non si capisce cosa significa”. Confessa di aver temuto per la sua sicurezza. “Alcuni messaggi erano deliranti – dice – non si capiva il senso. Altri mettevano proprio paura. Ricordo la foto di Dracula. Poi ad un certo punto ho smesso di aprire quella roba. Ogni volta che ricevevo una lettera, un pacco lo consegnavo direttamente in Questura”. “Per tre anni ho sentito addosso a me una pressione intollerabile – racconta all’Ansa – ma ho scelto di non farmi condizionare“. Fondamentale, spiega, è stato trovare da parte delle forze dell’ordine un interlocutore sensibile al problema. “La svolta nella mia vicenda – conferma – è avvenuta quando il caso è stato preso in mano da Livia Moro, una poliziotta dell’Anticrimine. Ha avuto la giusta sensibilità e mi ha fatto capire che lo Stato era al mio fianco”. Venturini dice di non aver mai visto di persona il suo stalker. “Forse mi avrà conosciuta per la mia attività politica nel centrodestra – spiega la donna – ma non ha mai cercato di incontrarmi, limitandosi a mandarmi ogni settimana missive, pacchi, messaggi hard che io ho girato regolarmente alla Questura”.