Avrebbe pagato Mariano Apicella ma non in cambio di una serata musicale. Al contrario il cantante napoletano non avrebbe dovuto “cantare” davanti ai pm che indavano sul caso Ruby. Sarà processato un’altra volta per corruzione Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma nell’ambito di uno dei filoni del cosiddetto Ruby ter. Insieme all’ex premier, è stato rinviato a giudizio anche Apicella, accusato di corruzione e falsa testimonianza. Il processo inizierà il prossimo 23 novembre davanti alla II sezione penale.

Il procedimento romano è lo stralcio di una indagine condotta dalla Procura di Milano e poi “spacchettato” il 29 aprile del 2016 dal gup Laura Marchiondelli che ha inviato gli atti, oltre che a Roma, anche a Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena per competenza territoriale.

Proprio oggi nel processo torinese, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi per aver corrotto Roberto Bonasia, ex infermiera di Nichelino poi diventata modella e soubrette, coinvolta a sua volta nello scandalo delle cene a luci rosse di Arcore: è accusata di calunnia, falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.

Nel filone romano, invece, i giudici dovranno decidere se davvero Berlusconi ha pagato Apicella per indurlo a rendere falsa testimonianza sempre sul caso delle “olgettine“. In base all’impianto accusatorio la prima dazione di danaro sarebbe avvenuta a Roma. In totale il cantante napoletano, che avrebbe partecipato a feste organizzate ad Arcore, avrebbe percepito illecitamente complessivamente 157 mila euro.

 

 

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