Era nato a due passi dall’Ilva, Angelo Raffaele Fuggiano. Lì aveva trovato lavoro e lì è morto, giovedì mattina, tranciato dal cavo di una gru. L’incidente è avvenuto nel reparto Ima dell’acciaieria, al quarto sporgente del porto di Taranto gestito dal siderurgico e dove l’operaio 28enne, padre di due bambini, stava lavorando per alcuni lavori di manutenzione affidati alla Ferplast, ditta della quale era dipendente. Secondo una prima ricostruzione, una fune d’acciaio è saltata in fase di ancoraggio dalla macchina scaricatrice e lo ha colpito alla schiena, uccidendolo. La procura di Taranto ha aperto un’inchiesta per stabilire dinamica e responsabilità dell’incidente. E l’area in cui è avvenuto l’infortunio mortale è stata interdetta per consentire gli accertamenti tecnici.
I sindacati hanno proclamato lo sciopero immediato, iniziato alle 11 di giovedì, che terminerà venerdì mattina alla scadenza del primo turno per “richiamare con forze le precarie condizioni in cui vivono i lavoratori delle aziende dell’appalto e dell’indotto Ilva – scrivono in una nota unitaria Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Usb – che alle continue tensioni di precarietà, mancanza di stipendi, incertezza sul futuro, aggiungono anche minori condizioni di sicurezza“. Una decisione, quella di astenersi dal lavoro, che i “massimi vertici aziendali” hanno chiesto di rivedere nel corso di una riunione per evitare “problemi di sicurezza impianti che avrebbero prodotto la fermata dello stabilimento intero”. Ma le Rsu di Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno “ribadito l’assenza di ogni possibilità di prendere in considerazione quanto proposto”.
Lo sciopero verrà esteso anche a tutti gli altri stabilimenti del gruppo Ilva, nel quale si stanno organizzando 8 ore di astensione tra giovedì e venerdì. “Si proclamano, inoltre, almeno 2 ore di sciopero in tutte le aziende dell’intero settore siderurgico e si chiede di promuovere l’istituzione di una raccolta fondi a favore delle vittime sul lavoro attraverso la donazione di un’ora di stipendio”, annunciano in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm.
Nel corso degli ultimi mesi, aggiungono le organizzazioni sindacali, “sono stati consumati più scioperi (ultimo il 30 aprile) per denunciare le condizioni di sicurezza carenti, generate anche da una serie di mancanze organizzative, assenza di investimenti e manutenzioni più volte denunciati” e ritengono “non più rinviabile una seria discussione sull’intero sistema degli appalti che vengono ancor più aggravate dallo stallo della trattativa Ilva in cui uno dei punti delle nostre rivendicazioni è l’avvio di un vero e proprio codice degli appalti“.
“L’area – spiega Ilva in un comunicato nel quale esprime “cordoglio” per il decesso dell’operaio – è attualmente non operativa e occupata solamente dalla ditta esterna che ha in corso la manutenzione dell’area stessa. La gru era ferma da due giorni per attività di manutenzione”. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri, Guardia di finanza e ispettori del lavoro. Nella stessa zona, nel 2012, un altro operaio morì mentre si trovava in cima a una gru, investita da una tromba d’aria.
Tra le prime reazioni c’è quella del segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli: “Lotteremo anche per te – scrive su Twitter ricordando l’operaio deceduto – un lavoro in cui si perde la vita è una vergogna nazionale”. Per il leader dei metalmeccanici, la gestione commissariale è “inadempiente anche sugli aspetti minimi e basilari della sicurezza dello sito, che ricordiamo essere il maggior impianto siderurgico d’Europa”. “Sono mesi – aggiunge – che stiamo denunciando le gravi inefficienze sulla sicurezza dei lavoratori e dell’impianto. Ci sono casi di lavoratori che sono costretti a farsi cucire all’esterno le imbragature eludendo quindi anche l’omologatura delle stesse. Come carenti sono i dispositivi per la sicurezza personale, per non parlare della manutenzione degli impianti ormai ai minimi“.
La segretaria della Fiom Cgil, Francesca Re David, parla di una situazione “inaccettabile” perché “i lavoratori metalmeccanici continuano a morire tutti i giorni” e ricorda che “l’Ilva ha la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e soprattutto di quelli che operano nelle imprese di manutenzione e di appalto”. Per Rocco Palombella, numero uno della Uilm, “l’Ilva ha bisogno di riprendersi la sua dignità e di prendersi cura dei lavoratori. L’amministrazione straordinaria inevitabilmente ha contribuito a generare in questi anni un clima di incertezze che minano alla salute e sicurezza dei lavoratori”. “Invochiamo – aggiunge – uno sciopero immediato di tutti gli stabilimenti siderurgici in Italia, unito a quello di Taranto che è già iniziato, per dire basta alle morti sul lavoro”.
Annamaria Furlan, leader della Cisl, richiama alla “mobilitazione di tutto il Paese. Non faremo sconti a nessuno finché non avremo più sicurezza nei posti di lavoro”. Per la numero uno della Cgil, Susanna Camusso, “si è superato qualsiasi qualunque limite di sopportazione, è una strage continua. La parola emergenza nazionale ormai è riduttiva rispetto a quanto sta avvenendo”. Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, dice che “così non si può andare avanti”. Fuggiano, ricorda, “era nato e cresciuto ai Tamburi, il quartiere di Taranto a ridosso di Ilva. Ha respirato i veleni della fabbrica. Ha cercato lavoro in quella fabbrica”. “Per un incidente in Ilva al quarto sporgente, Angelo è morto – continua il presidente – Cosi non si può andare avanti. Non si può morire di lavoro“.
Cronaca
Ilva, operaio 28enne muore travolto da una fune a Taranto. Sciopero immediato dei lavoratori fino a venerdì mattina
L'incidente in cui ha perso la vita Angelo Fuggiano, che lavorava per una ditta in appalto, è avvenuto nel reparto Ima durante il cambio delle funi. Indaga la procura. Sindacati: "Nell'appalto e nell'indotto continue tensioni di precarietà, mancanza di stipendi, incertezza sul futuro e minori condizioni di sicurezza". L'azienda chiede di revocare lo sciopero, ma le Rsu lo confermano. Si fermano per 8 ore anche gli altri stabilimenti
Era nato a due passi dall’Ilva, Angelo Raffaele Fuggiano. Lì aveva trovato lavoro e lì è morto, giovedì mattina, tranciato dal cavo di una gru. L’incidente è avvenuto nel reparto Ima dell’acciaieria, al quarto sporgente del porto di Taranto gestito dal siderurgico e dove l’operaio 28enne, padre di due bambini, stava lavorando per alcuni lavori di manutenzione affidati alla Ferplast, ditta della quale era dipendente. Secondo una prima ricostruzione, una fune d’acciaio è saltata in fase di ancoraggio dalla macchina scaricatrice e lo ha colpito alla schiena, uccidendolo. La procura di Taranto ha aperto un’inchiesta per stabilire dinamica e responsabilità dell’incidente. E l’area in cui è avvenuto l’infortunio mortale è stata interdetta per consentire gli accertamenti tecnici.
Lo sciopero verrà esteso anche a tutti gli altri stabilimenti del gruppo Ilva, nel quale si stanno organizzando 8 ore di astensione tra giovedì e venerdì. “Si proclamano, inoltre, almeno 2 ore di sciopero in tutte le aziende dell’intero settore siderurgico e si chiede di promuovere l’istituzione di una raccolta fondi a favore delle vittime sul lavoro attraverso la donazione di un’ora di stipendio”, annunciano in una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm.
Nel corso degli ultimi mesi, aggiungono le organizzazioni sindacali, “sono stati consumati più scioperi (ultimo il 30 aprile) per denunciare le condizioni di sicurezza carenti, generate anche da una serie di mancanze organizzative, assenza di investimenti e manutenzioni più volte denunciati” e ritengono “non più rinviabile una seria discussione sull’intero sistema degli appalti che vengono ancor più aggravate dallo stallo della trattativa Ilva in cui uno dei punti delle nostre rivendicazioni è l’avvio di un vero e proprio codice degli appalti“.
“L’area – spiega Ilva in un comunicato nel quale esprime “cordoglio” per il decesso dell’operaio – è attualmente non operativa e occupata solamente dalla ditta esterna che ha in corso la manutenzione dell’area stessa. La gru era ferma da due giorni per attività di manutenzione”. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri, Guardia di finanza e ispettori del lavoro. Nella stessa zona, nel 2012, un altro operaio morì mentre si trovava in cima a una gru, investita da una tromba d’aria.
Tra le prime reazioni c’è quella del segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli: “Lotteremo anche per te – scrive su Twitter ricordando l’operaio deceduto – un lavoro in cui si perde la vita è una vergogna nazionale”. Per il leader dei metalmeccanici, la gestione commissariale è “inadempiente anche sugli aspetti minimi e basilari della sicurezza dello sito, che ricordiamo essere il maggior impianto siderurgico d’Europa”. “Sono mesi – aggiunge – che stiamo denunciando le gravi inefficienze sulla sicurezza dei lavoratori e dell’impianto. Ci sono casi di lavoratori che sono costretti a farsi cucire all’esterno le imbragature eludendo quindi anche l’omologatura delle stesse. Come carenti sono i dispositivi per la sicurezza personale, per non parlare della manutenzione degli impianti ormai ai minimi“.
La segretaria della Fiom Cgil, Francesca Re David, parla di una situazione “inaccettabile” perché “i lavoratori metalmeccanici continuano a morire tutti i giorni” e ricorda che “l’Ilva ha la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e soprattutto di quelli che operano nelle imprese di manutenzione e di appalto”. Per Rocco Palombella, numero uno della Uilm, “l’Ilva ha bisogno di riprendersi la sua dignità e di prendersi cura dei lavoratori. L’amministrazione straordinaria inevitabilmente ha contribuito a generare in questi anni un clima di incertezze che minano alla salute e sicurezza dei lavoratori”. “Invochiamo – aggiunge – uno sciopero immediato di tutti gli stabilimenti siderurgici in Italia, unito a quello di Taranto che è già iniziato, per dire basta alle morti sul lavoro”.
Annamaria Furlan, leader della Cisl, richiama alla “mobilitazione di tutto il Paese. Non faremo sconti a nessuno finché non avremo più sicurezza nei posti di lavoro”. Per la numero uno della Cgil, Susanna Camusso, “si è superato qualsiasi qualunque limite di sopportazione, è una strage continua. La parola emergenza nazionale ormai è riduttiva rispetto a quanto sta avvenendo”. Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, dice che “così non si può andare avanti”. Fuggiano, ricorda, “era nato e cresciuto ai Tamburi, il quartiere di Taranto a ridosso di Ilva. Ha respirato i veleni della fabbrica. Ha cercato lavoro in quella fabbrica”. “Per un incidente in Ilva al quarto sporgente, Angelo è morto – continua il presidente – Cosi non si può andare avanti. Non si può morire di lavoro“.
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Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - I vigili del fuoco del Comando provinciale di Palermo resteranno per tutta la notte tra via Quintino Sella e via Gaetano Daita per tenere sotto controllo l'edificio in cui ieri mattina si è propagato un vasto incendio che ha distrutto l'appartamento all'ultimo piano dell'ex sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, e della moglie, l'ex magistrato Annamaria Palma. I due sono riusciti a mettersi in salvo, tutti i residenti sono stati evacuati, un uomo di 80 anni è rimasto intossicato. "Le fiamme sono state circoscritte e non si propagano più. Sono in corso adesso le operazioni di bonifica che consistono nello smassamento della parte combusta e nello spegnimento dei focolai residui. Per tutta la notte sul posto sarà effettuato un servizio di vigilanza antincendio", ha spiegato in serata all'Adnkronos Agatino Carrolo, direttore regionale dei vigili del fuoco della Sicilia, da ieri mattina sul luogo del rogo.
"Abbiamo dovuto tagliare il tetto con le motoseghe. I miei uomini hanno lavorato a 25 metri su un piano inclinato di 30 gradi e abbiamo lavorato con la dovuta cautela. Tagliato il tetto si impedisce alle fiamme di propagarsi. Quindi rimangono da effettuare le operazioni di bonifica, di rimozione del materiale combusto e laddove ci sono dei focolai residui spegnerli. Oltre a questo si prevede di effettuare un'operazione di vigilanza antincendio ceh consiste in un presidio fisico a vigilare lo stato dei luoghi fino a quando non ci sarà più bisogno", ha detto.
E ha aggiunto: "Ci siamo trovati ad operare ad un altezza di 25 metri dal piano di calpestio. Dobbiamo spegnere un incendio importante di un tetto di circa 400 mq di falde e le fiamme sono particolarmente insidiose perché questa combustione è caratterizzata dal cosiddetto fuoco covante ossia una combustione in condizione di sotto ossigenazione che corre nello spazio di ventilazione del tetto. Quindi in superficie non si vede nulla ma ad un certo punto le fiamme affiorano dove è possibile".
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Non c’è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l’europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento". Lo scrive sui social Pina Picierno rispondendo alle proteste sui social per il post del Pd sulla questione del piano di Difesa Ue in cui si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Matteo Salvini.
"Mi vergogno, infatti. E sono allibita", aggiunge la vice presidente del Parlamento europeo.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Ma vi siete bevuti il cervello Elly Schlein? Vi mettete a scimiottare Salvini. I riformisti sono vivi? Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi". Lo scrive sui social Carlo Calenda, rilanciando un post del Partito democratico sulla questione del piano di Difesa Ue in cui tra l'altro si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Salvini.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "In Italia si aggira un tizio - si chiama Andrea Stroppa - che rappresenta gli interessi miliardari e le intrusioni pericolose di Elon Musk. Dopo avere espresso avvertimenti vagamente minatori e interferito sull’attività di governo, questo Stroppa ha insultato due giornalisti, Fabrizio Roncone e la moglie Federica Serra, con il metodo tipico dell’intimidazione". Lo dice il senatore del Pd Walter Verini.
"Esprimiamo solidarietà ai due giornalisti. E ci chiediamo anche cosa aspetti Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di questo Paese, a far sentire la sua voce contro queste ingerenze, questi attacchi, questi tentativi di intimidazione a giornalisti e giornali”, aggiunge il capogruppo Pd in Antimafia.
Roma, 8 mr (Adnkronos) - "Mentre il dibattito politico italiano viene inevitabilmente attratto dalla demagogia, da Trump arriva un’altra sberla: l’ipotesi del ritiro di 35.000 soldati americani dalla Germania. Si va di cigno nero in cigno nero, ma tutto questo sembra non ridestare dalla bolla della politica politicante il governo". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva.
"Oggi il Capitano ha animato i suoi gazebo nei fatti contro la linea della Premier e dell’altro Vicepremier (che dovrebbe essere il Ministro degli Esteri). Di fronte a questi scenari, serve un soprassalto di responsabilità. Oggi - aggiunge Borghi - di fronte agli sviluppi della guerra in Ucraina e alla svolta anti-Nato di Trump sono in gioco le nostre libertà democratiche: questo è il tema chiave di questi anni".
Washington, 8 mar. (Adnkronos) - E' stata eseguita tramite fucilazione la condanna a morte di Brad Keith Sigmon, che aveva scelto il plotone di esecuzione alla sedia elettrica e all'iniezione letale, i metodi adottati dalla South Carolina per le pene capitali. La Corte Suprema dello Stato aveva rifiutato l'ultima richiesta di sospensione dell'esecuzione, la prima tramite fucilazione eseguita negli Stati Uniti in 15 anni.
Il legale dell'uomo, condannato a morte per l'omicidio dei genitori della sua ex fidanzata con una mazza da baseball, ha spiegato al Washington Post che il suo assistito ha scelto il plotone di esecuzione perché "ha paura" ed è preoccupato per le possibili sofferenze provocate dall'iniezione letale, il cui procedimento, ha aggiunto il legale, viene "tenuto segreto".
Secondo quanto riferiscono i media americani, un plotone di esecuzione di tre agenti ha sparato all'uomo da una distanza di circa 4,6 metri all'interno del Broad River Correctional Institution nella capitale dello stato Columbia.
I giornalisti che hanno assistito all'esecuzione da dietro un vetro antiproiettile hanno affermato che Sigmon indossava una tuta nera con un piccolo bersaglio rosso fatto di carta o stoffa sul cuore. In una dichiarazione finale letta dal suo avvocato, Gerald King, Sigmon ha dichiarato di voler inviare un messaggio di "amore e un invito ai miei fratelli cristiani ad aiutarci a mettere fine alla pena di morte".
Al condannato è stato quindi messo in testa un cappuccio e circa due minuti dopo il plotone di esecuzione, composto da volontari del South Carolina Department of Corrections, ha sparato attraverso fessure in un muro.
Da quando è stata reintrodotta la pena di morte negli Usa nel 1976 sono state eseguite solo tre condanne a morte per fucilazione, tutte nello Utah, nel 1977, nel 1996 e nel 2000.
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - “Il risultato record raggiunto con il 2x1000 per il 2024 consente al Partito democratico un investimento straordinario sui territori: questa settimana abbiamo inviato oltre un milione di euro alle nostre articolazioni regionali e provinciali, che si somma alle 440.000 euro già anticipate. Si tratta solo del 70% di quanto pattuito, in quanto lo Stato non ha ancora trasferito l’intero 2x1000 spettante ai partiti politici. Ma noi invieremo comunque entro marzo il restante 30%, superando in totale i 2 milioni di euro relativi al solo 2024. Se sommiamo queste risorse al mezzo milione di euro trasferito lo scorso anno, possiamo calcolare che, in questi due anni di segreteria, il Pd nazionale ha trasferito ai territori più del doppio delle risorse trasferite negli otto anni precedenti sommati insieme, cioè dalla fine del finanziamento pubblico al 2022". Lo sottolinea il tesoriere del Pd, Michele Fina.
"Oggi -aggiunge- possiamo farlo perché sta arrivando a compimento una grande opera di risanamento del nostro bilancio, ma soprattutto perché abbiamo fatto fin dall’inizio una scelta precisa: investire per sostenere la partecipazione, l'attività politica e, in ultima istanza, la democrazia nel Paese. Abbiamo unito tutti i livelli del partito in un unico sforzo corale. Per questo nel 2024 siamo risultati il primo partito in assoluto con 10.286.000 circa di risorse, con una crescita di 3 milioni in due anni e ben 628.000 contribuenti che ci hanno scelto. È il dato più alto della nostra storia”.
“In un tempo in cui -le democrazie liberali sono messe in discussione dalla prepotenza finanziaria di plurimiliardari stranieri e dalla forza economica delle big tech, il Partito democratico -aggiunge la segretaria Elly Schlein- riparte dai territori, dal coinvolgimento della base, dal riacquisto e riapertura delle sedi, dalla formazione politica".