Le immatricolazioni di autovetture nell'Unione Europea sono aumentate del 9,6% il mese scorso, per un totale di 1.348.659. Positivo anche l'andamento dei primi 4 mesi dell'anno (+2,6%), influenzato dalle buone performance commerciali dei principali mercati continentali. Bene anche l'Italia, dove tuttavia il parco circolante continua ad avere un'età media molto alta
Dopo la battuta d’arresto del mese scorso (-5,2%), ad aprile il mercato dell’auto europeo è tornato a crescere, facendo registrare un +9,6% con 1.348.659 vetture vendute. Dato che va a impolpare anche quello relativo alle vendite complessive del primo quadrimestre 2018, aumentate del 2,6% in virtù dei 5.478.442 nuovi veicoli immatricolati nell’Unione Europea.
Un andamento virtuoso, quello di aprile, frutto soprattutto di un calendario favorevole, che ha previsto in molti paesi due giorni lavorativi in più. Il che ha favorito le performance commerciali dei principali mercati continentali, tutti con segno positivo. A crescere più di tutti ad aprile è stata la Spagna, con un +12,3%, seguita da Regno Unito, (+10,5%), Francia (+9%) e Germania (+8%). Gli unici paesi ad aver subito una battuta d’arresto sono Islanda (-11,8%) e Cipro (-2,8%).
Per quanto riguarda l’Italia, anche da noi c’è stato un passo in avanti visto che le immatricolazioni sono cresciute del 6,4%, e dello 0,3% in totale nei primi quattro mesi del 2018. Tuttavia dresta il problema della sostituzione di un parco auto ormai vetusto, con un età media di circa 11 anni per veicolo.
Nel nostro Paese “il 44% delle vetture nuove viene venduto con una rotazione media di tre anni (a società e noleggio) e il 56%, destinato a privati, con una rotazione media di 8 anni (prima del primo passaggio di proprietà). E’ come se vendessimo le auto sempre agli stessi clienti”, ha commentato Romano Valente, direttore generale dell’UNRAE, l’associazione dei costruttori esteri che operano nel nostro Paese.
Tornando all’Europa, infine, c’è da registrare il passo indietro complessivo del diesel, frutto soprattutto delle campagne di “demonizzazione” dei motori a gasolio. Un ridimensionamento che in parte ha favorito la benzina e in parte le motorizzazioni alternative: diversi clienti, al momento di cambiare la propria auto diesel, hanno cominciato ad informarsi ed orientarsi verso l’alimentazione a gas e l’elettrificazione della trazione.