Il leader di Forza Italia, impegnato ad Aosta nel tour elettorale per le Regionali, parla a briglie sciolte: "In questo momento c'è molta distanza, nell’ultimo colloquio gli ho consigliato di tornare a casa". E sul programma: "Direzione più giustizialista possibile". Il segretario del Carroccio gli telefona: per l'Ansa toni forti, poi il chiarimento. Ma fonti del Carroccio all'Ansa: "Un tradimento l'autocandidatura"
L’ultimo rilancio, l’estremo tentativo di richiamare “a casa” Matteo Salvini e far saltare l’accordo di governo con il Movimento Cinque Stelle, Silvio Berlusconi se lo gioca così: “L’incarico di formare il nuovo governo dovrebbe essere dato al centrodestra, siamo sicuri di ottenere la maggioranza in Parlamento”. Il premier? “C’è un certo Silvio Berlusconi che ha un’esperienza di nove anni al governo ed è tornato disponibile dopo la riabilitazione”, dice di sé in terza persona da Aosta, dove la coalizione con la Lega e Fratelli d’Italia domenica si presenta unita alle elezioni. L’all-in dura lo spazio di mezza giornata, perché il Carroccio si dice “sconcertato”, parla di “tradimento”. Insomma, respinge la proposta al mittente.
La rassegnazione: “Che Dio ce la mandi buona” – L’ex cavaliere capisce e in serata è rassegnato: “Credo che questo governo si farà e noi saremo lì con grande puntualità, precisione e attenzione a cercare di far sì che ciò che non fa bene all’Italia non venga fatto”. Il suo auspicio di tornare al Colle per prendersi l’incarico evapora e si toglie l’ultimo sassolino dalla scarpa prima di dedicarsi a un’opposizione “sensata e critica”: “Guardando in giro, tolti Salvini o Di Maio, non si vedono figure che abbiamo esperienza e autorevolezza per rappresentare l’Italia nei consessi internazionali e fare davvero gli intessi dell’Italia, anche scontrandosi con la Germania e i paesi del Nord Europa a Bruxelles”. Sintesi: “Che dio ce la mandi davvero buona”. Ma gli auspici non finiscono qui: perché il governo M5s-Lega “credo che non avrà modo di affermarsi e avere grandi successi, quindi immagino che tra qualche tempo saremo chiamati a nuove elezioni“.
Lo “sconcerto della Lega” – Mentre domenica in Valle d’Aosta il centrodestra domenica sarà una cosa sola, insomma, a Roma le posizioni sono sempre più distanti, quasi da separati in casa. Lo si capisce nel pomeriggio quando il Carroccio risponde alle esternazioni mattutine dell’ex premier. Prima con una telefonata dai “toni accesi”, la definisce l’Ansa, tra l’ex cavaliere e il leader leghista che si sarebbe conclusa con un chiarimento. Un confronto negato da fonti di Forza Italia. Di certo, se c’è stato, non si è chiuso proprio con baci e abbracci visto che non passa neanche un’ora e la Lega torna a gamba tesa sull’argomento, parlando di “sconcerto” per l’autocandidatura di Berlusconi a premier. Una “proposta mai concordata”, un “tradimento”, si spingono a dire autorevoli fonti del Carroccio sempre all’Ansa.
L’ex cavaliere: “Preoccupato” – Parole poco gentili le aveva usate in mattinata anche il leader di Forza Italia. Se con una mano aveva invitato la Lega a “tornare a casa”, con l’altra era partito lancia in resta: Salvini “molto distante” che “parla a nome suo”, delusione profonda per i “troppi punti opposti” al contratto del centrodestra, la preoccupazione “molto forte” per il giustizialismo. Altro che astensione benevola, il contratto definitivo tra Movimento 5 Stelle e Lega suscita nell’ex premier una “preoccupazione molto forte”. In particolare su alcuni punti sulla giustizia, tema sempre assai caro al fondatore di Forza Italia, “siamo nella direzione più giustizialista possibile“. Che aria tirava lo aveva già spiegato Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Fi, affermando di vedere “lo spirito di Robespierre contenuto nel contratto” e annunciando l’opposizione, non l’astensione benevola, a “un governo che trasuda giustizialismo e giansenismo“.
“Carenza di personaggi affidabili” – La bocciatura del 57 pagine attorno alle quali è stata trovata l’intesa per formare un governo Berlusconi l’aveva spiegata parlando di “situazioni non comprensibili dal punto di vista dei costi che qualcuno dei nostri ha già fatto i conti e quantificato in 100 miliardi per quanto riguarda la necessità di certe realizzazioni”. Poi il rilancio finale: “C’è un certo Silvio Berlusconi che ha un’esperienza di nove anni al governo e che ha presieduto per tre volte il G7 e il G8, è tornato disponibile dopo la riabilitazione. Con la carenza di personaggi che verifichiamo, per affidabilità, buon senso ed equilibrio, io sono assolutamente pronto e credo che non ci sia altro candidato paragonabile a Silvio Berlusconi”. L’ultimo invito è stato respinto al mittente.