“Sono sempre stato perplesso all’idea di dare soldi a pioggia. Poi, studiando la situazione delle politiche di welfare in Italia, si scopre ci sono molte persone, i più poveri, che non sono coperti”. Stefano Feltri, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, ha presentato ieri a Roma il suo libro “Reddito di cittadinanza” (edito da Paper First).
“Se è vero reddito di cittadinanza a tutti i disoccupati, è un’ottima idea: si fa presto e si risparmia il costo di una struttura megagalattica che dovrebbe gestire tutto questo”, spiega il sociologo del lavoro Domenico De Masi, che del libro di Feltri firma l’introduzione: “Se è reddito di inclusione, è una mezza idea buona. Comunque meglio di niente”.
“Non dico che la proposta dei 5 Stelle sia perfetta, ci sono dei punti critici – aggiunge Feltri -. Le loro coperture, a mio avviso, sono sostanzialmente inapplicabili. Ma non è un punto per chiudere il dibattito: è un punto per aprirlo”. Alla domanda se reddito di cittadinanza e flat tax siano provvedimenti compatibili Feltri non ha dubbi: “No, non possono stare insieme, prima di tutto perché è impossibile trovare i soldi per entrambi. Poi non stanno insieme neanche dal punto di vista politico-filosofico: non vedo in questo momento in Italia la priorità di aiutare persone che guadagnano dagli 80 ai 100mila euro all’anno, onestamente”.