C’è l’accordo politico: Lega e M5s hanno trovato l’intesa su premier e squadra di ministri per il governo e attendono di essere convocati dal Colle. E incassato il via libera della base M5s e del 91 per cento dei militanti del Carroccio ai gazebo, salvo sorprese, la convocazione avverrà nel pomeriggio di lunedì 21 maggio. L’annuncio dell’intesa raggiunta, dopo più di 70 giorni di trattative, l’ha fatto per primo Matteo Salvini che ha parlato al megafono davanti a un gazebo a Fiumicino: “Abbiamo scelto un nome equilibrato”, ha detto nel primo pomeriggio, “che soddisfa noi e loro. Non saremo premier né io né Di Maio, ma siamo pronti a metterci la faccia ed entrare nell’esecutivo”. Quindi l’avvertimento rivolto al Quirinale: “Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”. Poche ore dopo è toccato a Luigi Di Maio, intervenuto a un comizio in sostegno del candidato sindaco M5s a Teramo: “Abbiamo chiesto che il ministero dello Sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani e che vada al Movimento 5 stelle”. E ha chiuso: “Avevo promesso che saremmo andati al governo e la prossima settimana ci andiamo”.
La squadra è formata, ma sui nomi regna l’assoluto silenzio e, assicurano fonti M5s e Lega, non sarà rivelata prima di aver parlato con il Quirinale. La quadra è stata raggiunta in mattinata dopo che i due leader si sono incontrati a Roma per circa due ore per definire gli ultimi dettagli. Ora che i nomi ci sono, Salvini ha fatto il suo avvertimento: “Nessuno dovrà mettere il veto su quello o quel cognome”, ha dichiarato, “finalmente c’è una squadra che non arriva via fax da Bruxelles, Parigi o Berlino“. E proprio da oltre confine sono arrivate oggi le dichiarazioni dei francesi che chiedono all’Italia di “rispettare gli impegni in Europa”. A loro Salvini ha replicato parlando di “un’invasione di campo“. Mentre Di Maio ha detto: “All’Europa dico: fateci prima partire e poi vedete cosa vogliamo fare. In Italia il 50% degli italiani ha votato due forze politiche che stanno formando un governo e questo governo vuole rimettere in discussione, non con forza, alcuni trattati o regole ma con il dialogo. Però mi sembra davvero inusuale che tanti ci attacchino prima di iniziare”. Di sicuro Mattarella vaglierà con attenzione la squadra, ma anche il programma di governo. Venerdì 18 maggio gli iscritti M5s hanno dato il via libera al piano con oltre il 94 per cento dei consensi. Questo weekend è stato il turno del Carroccio che ha chiesto ai suoi militanti di esprimersi sul testo: “Sono circa 215mila i cittadini che in questo fine settimane sono andati ai gazebo della Lega per votare il contratto di governo. I sì hanno raggiunto il 91% del totale. Per la Lega si tratta di un ottimo risultato, eccezionale la partecipazione”.
Le domande di cronisti e attivisti girano tutte però sul nome del premier. Il nome più quotato in questo momento è quello di Giuseppe Conte, già indicato dai 5 stelle come potenziale ministro alla Pubblica amministrazione. Secondo alcune ricostruzioni è stato valutato anche l’Economista Andrea Roventini, che invece era stato designato da Di Maio per guidare il Tesoro. Per quanto riguarda il premier, Salvini comunque ha detto: “Si tratta di una persona di valore, di spessore e riconosciuta che finora potrebbe non aver mai votato né il M5s né la Lega, così come secondo me anche alcuni ministri. Non abbiamo fatto il governo con il manuale Cencelli“. Sul capitolo ministeri, Salvini ha anticipato che ci saranno “un ministero per Famiglie e Disabilità e un ministero per il Turismo“. “Ho lavorato giorno e notte”, ha detto, “per far nascere un governo no sulle poltrone e sui ministeri, ma su cose da fare. E sono contento che in queste cose ci sia tanto della Lega e del centrodestra”. Il leader del Carroccio ha anche parlato dell’ipotesi, fino a questo momento scartata, che Fratelli d’Italia sostenga l’esecutivo giallo-verde: “A me piacerebbe, in un governo che vuole cambiare regole, ci starebbe bene, ma non posso far violenza a nessuno”.
Di Maio è invece intervenuto nel pomeriggio a Teramo in sostegno del candidato sindaco M5s e lì ha dato il suo annuncio sull’accordo politico realizzato: “Questo fine settimana”, ha detto, “l’ho passato a sostenere sindaci in varie città ma la cosa che cambia dalla prossima settimana è che il Movimento 5 stelle andrà al governo del Paese. Vi avevo detto che saremmo andati al governo e la prossima settimana ci andiamo”. Quindi ha ribadito che il premier “sarà un amico del popolo, del Movimento 5 stelle, questo è il nostro obiettivo ed è questo che volevamo raggiungere”. E ha aggiunto: “La prossima settimana, dopo che avremo parlato con il presidente Mattarella, conoscerete il nome del presidente del Consiglio”. Quindi ha detto: “Io non so se andrò a fare il presidente del Consiglio, ma sono orgoglioso di aver portato al governo il vero leader, che è il nostro programma”. E ha difeso il programma elaborato con la Lega: “Nel nostro programma ci sono tutte le 5 stelle del nostro simbolo”, dall’acqua pubblica all’abolizione della legge Fornero.