Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere creata per compire reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Sotto sequqestro l’hotel Cà Sagredo di Venezia, lo stabile che ospitava l’hotel Gritti di Milano, a pochi metri dalla Scala, e un maneggio a Oggiono, in provincia di Lecco
Un’associazione a delinquere creata per compire reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. È l’accusa contestata dalla procura di Monza a 21 persone arrestate in mattinata dalla guardia di finanza del capoluogo brianzolo. Dieci le persone finite in carcere tra le province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria. Tra le persone voinvolte nell’inchiesta del pm Salvatore Bellomo c’è anche l’ex magistrato Gerardo Perrillo che prestava servizio alla Sezione fallimentare del Tribunale di Monza.
Sotto sequestro sono finite invece le società riconducibili a un imprenditore edile calabrese, Giuseppe Malaspina, residente in Brianza, accusato, tra le altre cose, di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro.
I sigilli sono scattati per l’hotel Cà Sagredo di Venezia che, fino a poche settimane fa, ospitava Support, opera costituita da due grandi mani dell’artista Lorenzo Quinn, installata in occasione della Biennale d’arte e rimossa ai primi di maggio. Tra i beni sequestrati anche lo stabile che ospitava l’hotel Gritti di Milano, a pochi metri dalla Scala, e un maneggio a Oggiono, in provincia di Lecco.
L’inchiesta nasce da un esposto di una lista d’opposizione di un Comune della provincia di Monza e Brianza che aveva denunciato presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.