Classe 1936, ex ministro dell'Industria del governo Ciampi, l'economista ha affermato in passato che all'Italia serve un piano per uscire dalla moneta unica e ha parlato di "cappio europeo" che si stringe sulla Penisola. Il senatore M5s Lannutti critica alcuni nomi scelti da Di Maio e Salvini: "Cariatidi, lestofanti del potere marcio e corrotto, legati a cricche, combriccole, faccendieri, logge coperte, grembiulini"
Ex direttore di Bankitalia, ex ministro dell’Industria del governo Ciampi, ex presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, di Impregilo, di Gemina, degli Aeroporti di Roma e del Consorzio Venezia Nuova. Paolo Savona, classe 1936, è il nome sul quale M5S e Lega hanno trovato una convergenza: intendono indicarlo come ministro dell’Economia. C’è più di un dubbio, però, rispetto al gradimento del capo dello Stato. Sergio Mattarella non apprezza infatti le posizioni anti euro rivendicate negli ultimi anni dall’economista, gradito al Carroccio e più volte ospitato sul blog del Movimento.
Nel 2015, intervistato da Vita, Savona ricordò per esempio di aver chiesto “insistentemente dal 12 maggio 2011” che l’Italia si dotasse di “un Piano B di fine dell’euro o di uscita dallo stesso” perché “gli accordi costruiti male o firmati da paesi con intenti egemoni non hanno lunga vita”. E cinque anni prima, nel 2010, sul Foglio scrisse che “anche se si fa finta che il problema non esista, il cappio europeo si va stringendo attorno al collo dell’Italia”.
E potrebbe creare qualche imbarazzo una vecchia intercettazione del 2005 – pur senza rilevanza penale – in cui l’economista Carlo Pelanda annunciava a Savona, allora presidente di Impregilo, che la gara per il ponte sullo Stretto l’avrebbe vinta – come effettivamente successo – il suo gruppo. Spiegando di aver saputo dell’esito della gara da Marcello Dell’Utri, tra i fondatori di Forza Italia, in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel pomeriggio il senatore M5s Elio Lannutti sulla sua pagina Facebook ha criticato alcuni nomi scelti da Di Maio e Salvini per far parte dell’esecutivo gialloverde: “Massolo: ma cosa c’entra questo signore che guida Fincantieri svenduta a Macron, coi valori del M5S?”. Quanto a Giuseppe Conte, premier in pectore, Lannutti scrive: “Matteo Renzi prende in giro il M5S per Giuseppe Conte: ‘E’ un amico di Maria Elena Boschi‘. Mi continuerò a battere fino all’ultimo per Luigi Di Maio premier”. “Governo M5S-Lega: cambiamento o restaurazione?”, è l’attacco del post. “Leggo nomi estranei a principi e valori, cariatidi, lestofanti del potere marcio e corrotto, legati a cricche, combriccole, faccendieri, logge coperte, grembiulini, pseudo Autorità e manutengoli del potere che ho combattuto per oltre 30 anni. Spero di sbagliarmi, ma se così fosse, sarebbe una tragedia ed il tradimento di un sogno”.