La procura Figc ha deferito i pugliesi per i pagamenti Irpef e Inps, una irregolarità che può valere un paio di punti di penalizzazione e che andrebbe scontata nel campionato in corso. Il verdetto era atteso prima della fine della stagione, ma non è arrivato. L’udienza decisiva sarà il 1° giugno, quando si sarà giocata anche l’andata della semifinale contro il Frosinone: chiesto l'anticipo della sentenza. Il solito pasticcio all'italiana
L’ultima promozione in Serie A si gioca (pure) in tribunale: quest’anno il verdetto del campo rischia di essere sub iudice. Sabato 26 maggio iniziano i playoff di Serie B: il primo turno preliminare è Bari-Cittadella, allo stadio San Nicola in Puglia, ma i campi avrebbero potuto benissimo essere invertiti. E non è neppure del tutto escluso che lo siano, di qui al giorno della partita. I biancorossi, infatti, rischiano una penalizzazione per irregolarità amministrative che cambierebbe la classifica e forse anche la storia dei playoff, visto che il fattore casa è stabilito in base all’ordine di graduatorie e il Cittadella è arrivato settimo, ad appena un punto dal sesto posto. Solo che la sentenza arriverà quasi sicuramente a partita giocata (per non parlare dell’eventuale ricorso). Insomma, il solito pasticcio all’italiana che non fa altro che minare la credibilità del nostro calcio. E forse pure la regolarità di tutto il campionato.
La vicenda è complessa: a inizio maggio la procura della Figc ha deferito il Bari per “una dichiarazione non veritiera attestante il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di gennaio e febbraio 2018”. Si tratta di una irregolarità che può valere un paio di punti di penalizzazione e che secondo il codice di giustizia sportiva dev’essere afflittiva, cioè va scontata nel campionato in corso. Il verdetto era atteso prima della fine della stagione, ma non è arrivato: complice anche la mancata collaborazione della società che non ha permesso l’accesso alle ispezioni e le lungaggini nelle indagini, la settimana scorsa il Tribunale Federale ha soltanto acquisito alcuni documenti (anche dalla Procura della Repubblica), aggiornando l’udienza decisiva al 1° giugno. Quando sarà già stato disputato il turno preliminare, e pure l’andata della semifinale contro il Frosinone.
L’assemblea di Lega ha solo dovuto prendere atto di un rebus senza soluzioni. Il consiglio direttivo stava anche valutando l’ipotesi di congelare il match in attesa almeno del primo grado di giudizio, ma non l’ha potuto fare visto che non era all’ordine del giorno dell’assemblea e qualsiasi decisione sarebbe stata impugnabile. Per altro, anche il rinvio avrebbe risolto poco: alla sentenza seguiranno i ricorsi, magari anche alla giustizia ordinaria, e si arriverà a luglio inoltrato. Impossibile bloccare i playoff così a lungo. Per questo sabato si giocherà, quasi sicuramente a Bari. Il presidente Mauro Balata, in realtà, confida ancora di avere una sentenza: “C’è la speranza che si possa sollecitare una definizione del procedimento in tempi più rapidi”. Dietro queste parole c’è l’intenzione di fare un tentativo ufficiale col commissario della Figc, Roberto Fabbricini, per anticipare la decisione del Tribunale federale a questa settimana: in tal caso, se i giudici optassero per la colpevolezza del Bari, la sanzione sarebbe immediatamente operativa e a quel punto la partita si giocherebbe in Veneto. Ma le possibilità di una simile accelerazione sono minime, l’ipotesi più credibile è che il match resti al San Nicola: infatti la società biancorossa domani inizierà la vendita dei biglietti.
Certo, cinque giorni dopo potrebbe arrivare la penalizzazione che ribalta la classifica: in caso di sconfitta il Cittadella avrebbe tutte le ragioni del mondo a chiedere di rigiocare la partita nel suo stadio, innescando una catena di ricorsi e controricorsi potenzialmente in grado di far saltare il banco. Uno scenario quasi apocalittico, che però le istituzioni del pallone si sentono di escludere: la Federcalcio ha già dato indicazioni per far scontare l’eventuale penalizzazione nel prossimo campionato (la sentenza d’altra parte passerà effettivamente in giudicato solo a luglio, quando formalmente sarà già iniziata la stagione 2018/2019); l’eventuale contenzioso della società veneta si potrebbe risolvere con un semplice indennizzo pecuniario. Resta l’ennesima figuraccia per il calcio italiano, e un cattivo pensiero: in fondo basterebbe che il Bari perdesse lo spareggio, per allontanare lo spettro del tribunale e risolvere ogni problema.
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