Per poter tenere e coltivare a casa piante di marijuana a fini terapeutici in Cile presto potrà essere sufficiente una ricetta del medico che specifichi la diagnosi, la terapia, le dosi, la durata del trattamento e le modalità di somministrazione. E’ quanto prevede il progetto di legge approvato ieri dalla Camera dei deputati, che ha avuto tra i suoi firmatari Karol Cariola, deputata del Partito comunista e una dei leader delle proteste studentesche del 2010-2011. Grazie a questo progetto, si modifica il Codice sanitario nella parte relativa alla fabbricazione di prodotti derivati della cannabis a fini terapeutici. Si potranno coltivare le piante di marijuana, senza rischiare di essere arrestati per narcotraffico, se si soffre di quelle malattie per cui la cannabis risulta efficace. In nessun caso però la somministrazione potrà essere per inalazione o combustione (cioè con uno spinello), ma solo sotto forma di pomata, compresse o soluzioni liquide.
“Le famiglie che coltivano la cannabis a fini terapeutici vengono spesso criminalizzate e trattate come dei narcotrafficanti dalla polizia, che gli sequestra tutto senza prima verificare la situazione”, ha commentato Cariola. In Cile capita spesso di parlare con persone comuni, dall’impiegato al manager di un’azienda, fino alla tata o l’addetta alle pulizie, che hanno una o due piantine di marijuana a casa, che usano per calmarsi i dolori alle ginocchia o quelli alle ossa provocati ad esempio dalle metastasi di un tumore, dalla sclerosi multipla, la fibromialgia o l’epilessia refrattaria nei bambini. E’ il caso di Paulina Bobadilla, fondatrice dell’associazione Mamà Cultiva, che spiega che lei e altre madri coltivano la cannabis “per alleviare il dolore dei nostri figli, che non hanno avuto alcun miglioramento con la medicina tradizionale e sì invece con una pianta”. Il progetto infatti, come ha sottolineato la deputata radicale Marcela Hernando, “vuole proteggere le madri dei bambini con epilessia refrattaria e altre malattie, i cui figli rispondono solo a tale trattamento”.
Per diversi deputati si tratta di un’iniziativa “storica”, ma sono molti gli esperti che hanno espresso un parere contrario. Secondo il primario del reparto dipendenze della Clinica psichiatrica dell’Università del Cile, Carlos Ibañez, “si tratta di un grave errore. Si sta facendo una legge su una sostanza di cui non sono stati dimostrati i benefici per la salute. E’ sbagliato attribuire un’utilità terapeutica alla pianta intera, visto che gli studi sui suoi benefici sono solo su alcune sue componenti, mentre invece è chiaro che ci sono molti effetti avversi”. Dello stesso avviso anche la neuropsichiatra infantile Viviana Venegas, past president della Società di Psicuiatria e neurologia dell’infanzia e adolescenze, secondo cui “non si offre una soluzione al problema di salute ai pazienti che cercano aiuto. Così gli facciamo preparare da soli il proprio farmaco con la sola ricetta del medico. Il che mi sembra medievale, quando invece esistono terapie effecaci e sicure che si usano nel mondo moderno”. Tra l’altro non si è tenuto conto, sottolinea Humberto Soriano, presidente della Società di pediatria, “che la marijuana fa male ai bambini. Così è come tornare all’inizio del XIX secolo, quando si davano gli estratti di oppio ai malati di cancro. I bambini devono ricevere farmaci la cui concentrazione ed elaborazione sia conosciuta”. Per il deputato del partito di destra Udi, Juan Antonio Coloma, sarà invece necessario avere un controllo dei pazienti che si coltiveranno la marijuana a casa con la creazione di un registro. Il progetto di legge dovrà ora tornare al Senato e poi essere firmato dal Presidente per la sua promulgazione.
Mondo
Cannabis, il Cile dice sì a quella casalinga. Si potrà coltivare con ricetta medica. Esultano le associazioni, critici gli esperti
La Camera dei deputati approva il progetto di legge che modifica il Codice sanitario e permette la fabbricazione di prodotti derivati della cannabis a fini terapeutici in forma di pomata, compresse o soluzioni liquide. Lo spinello resta vietato. Le associazioni delle madri con bimbi affetti da patologie da alleviare plaudono, ma medici e pediatri restano contrari al fai-da-te che può provocare danni ai piccoli
Per poter tenere e coltivare a casa piante di marijuana a fini terapeutici in Cile presto potrà essere sufficiente una ricetta del medico che specifichi la diagnosi, la terapia, le dosi, la durata del trattamento e le modalità di somministrazione. E’ quanto prevede il progetto di legge approvato ieri dalla Camera dei deputati, che ha avuto tra i suoi firmatari Karol Cariola, deputata del Partito comunista e una dei leader delle proteste studentesche del 2010-2011. Grazie a questo progetto, si modifica il Codice sanitario nella parte relativa alla fabbricazione di prodotti derivati della cannabis a fini terapeutici. Si potranno coltivare le piante di marijuana, senza rischiare di essere arrestati per narcotraffico, se si soffre di quelle malattie per cui la cannabis risulta efficace. In nessun caso però la somministrazione potrà essere per inalazione o combustione (cioè con uno spinello), ma solo sotto forma di pomata, compresse o soluzioni liquide.
“Le famiglie che coltivano la cannabis a fini terapeutici vengono spesso criminalizzate e trattate come dei narcotrafficanti dalla polizia, che gli sequestra tutto senza prima verificare la situazione”, ha commentato Cariola. In Cile capita spesso di parlare con persone comuni, dall’impiegato al manager di un’azienda, fino alla tata o l’addetta alle pulizie, che hanno una o due piantine di marijuana a casa, che usano per calmarsi i dolori alle ginocchia o quelli alle ossa provocati ad esempio dalle metastasi di un tumore, dalla sclerosi multipla, la fibromialgia o l’epilessia refrattaria nei bambini. E’ il caso di Paulina Bobadilla, fondatrice dell’associazione Mamà Cultiva, che spiega che lei e altre madri coltivano la cannabis “per alleviare il dolore dei nostri figli, che non hanno avuto alcun miglioramento con la medicina tradizionale e sì invece con una pianta”. Il progetto infatti, come ha sottolineato la deputata radicale Marcela Hernando, “vuole proteggere le madri dei bambini con epilessia refrattaria e altre malattie, i cui figli rispondono solo a tale trattamento”.
Per diversi deputati si tratta di un’iniziativa “storica”, ma sono molti gli esperti che hanno espresso un parere contrario. Secondo il primario del reparto dipendenze della Clinica psichiatrica dell’Università del Cile, Carlos Ibañez, “si tratta di un grave errore. Si sta facendo una legge su una sostanza di cui non sono stati dimostrati i benefici per la salute. E’ sbagliato attribuire un’utilità terapeutica alla pianta intera, visto che gli studi sui suoi benefici sono solo su alcune sue componenti, mentre invece è chiaro che ci sono molti effetti avversi”. Dello stesso avviso anche la neuropsichiatra infantile Viviana Venegas, past president della Società di Psicuiatria e neurologia dell’infanzia e adolescenze, secondo cui “non si offre una soluzione al problema di salute ai pazienti che cercano aiuto. Così gli facciamo preparare da soli il proprio farmaco con la sola ricetta del medico. Il che mi sembra medievale, quando invece esistono terapie effecaci e sicure che si usano nel mondo moderno”. Tra l’altro non si è tenuto conto, sottolinea Humberto Soriano, presidente della Società di pediatria, “che la marijuana fa male ai bambini. Così è come tornare all’inizio del XIX secolo, quando si davano gli estratti di oppio ai malati di cancro. I bambini devono ricevere farmaci la cui concentrazione ed elaborazione sia conosciuta”. Per il deputato del partito di destra Udi, Juan Antonio Coloma, sarà invece necessario avere un controllo dei pazienti che si coltiveranno la marijuana a casa con la creazione di un registro. Il progetto di legge dovrà ora tornare al Senato e poi essere firmato dal Presidente per la sua promulgazione.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.