di Nicola Sorgi 

Nel tentativo fatto da Lega e MoVimento 5 stelle di far confluire i rispettivi punti forti dei programmi in un piano di governo comune, ciò che forse sorprende di più è il “rafforzamento del ruolo e dei poteri del parlamento europeo”, e in generale il pieno sostegno ai trattati di Maastricht e Lisbona. Vi è insomma un’inaspettata apertura all’Europa, contraria sia alla linea politica di sempre della Lega, che alle battaglie storiche del M5S (anche se qui l’inversione di rotta era nell’aria da un po’).

Ora, visto che come evidenziato un po’ da tutti le coperture finanziarie per flat tax + reddito di cittadinanza + superamento Fornero non ci sono, e visto che per ritornare protagonisti in Europa non si può certo rompere la linea di austerity sul rapporto deficit-Pil, come potrebbero conciliarsi tali aspetti nel prossimo futuro, se il governo gialloverde vedesse effettivamente la luce?

Penso che la combinazione dei due cavalli di battaglia della Lega, ossia misure securitarie xenofobe e flax tax, se attuata porterà in primis l’Italia a divenire in maniera ancora più decisa lo sbarramento della fortezza Europa (anziché il cancello); e questo farebbe sicuramente comodo all’Unione, che per un simile lavoro sporco già finanzia lautamente Erdogan e Orban.

L’attuazione della flat tax ci farà poi divenire un paradiso fiscale per le grandi multinazionali, che avranno dunque un appoggio alternativo all’Irlanda per stabilire le proprie sedi ed estendere il proprio dominio in Europa, contribuendo al rafforzamento dell’economia italiana (ma non a quello sociale). Anche questo è tutto sommato nei piani dell’Unione, che non ha mai seriamente tentato di difendere i mercati locali degli Stati membri dalle ingerenze di Amazon e simili.

Le pesanti revisioni della prima bozza del contratto, imputate alla mediazione di Sergio Mattarella, potrebbero indicarci una contrattazione con la Troika già conclusa: a Lega e Movimento più fondi e spazio di manovra fiscale per concretizzare le promesse elettorali, e all’Ue un nuovo muro a trazione destrorsa contro la cosiddetta invasione dei migranti, nonché la garanzia di rispettare la permanenza nell’Euro e la linea imposta dal Parlamento europeo.

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