Il presidente di Unione Nazionale Consumatori ha deciso di denunciare il marchio Fitvia e le influencer che lo pubblicizzano all'Autorità dell'Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e allo Iap (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria)
Quante volte vi sarà capitato di imbattervi sulle pubblicità dei marchi Fitvia, l’azienda di tè, tisane e barrette che spopola sui social, Instagram in special modo, grazie alle foto brandizzate degli influencer più “pop”? Sicuramente tante. Codici sconto, foto in luoghi assurdi e messaggi promozionali hanno tenuto banco finora. Adesso, però, qualcosa potrebbe cambiare. Già, perché il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di denunciare il marchio all’Autorità dell’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e allo Iap (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria): “Post dopo post per magnificare le proprietà dei prodotti Fitvia, ma nessuna indicazione che si tratta di pubblicità. Questa attività promozionale sui social network deve finire”, ha dichiarato Massimiliano Dona. Secondo le linee guida dell’Antistrust sull’influencer marketing la pubblicità deve essere sempre trasparente e palese, ma qualcuno continua a fare come meglio crede.
Le denunce sono molteplici e indirizzate al’azienda Fitvia, alle principali influencer (tra le altre anche Belen e Cecilia Rodriguez, l’ex gieffine Guendalina Tavassi e Serena Garitta, l’ex tronista Beatrice Valli) e allo stesso social network Instagram che non farebbe nulla per arginare il fenomeno. “Da mesi monitoriamo i profili instagram dei più noti influencer, personaggio più o meno noti al grande pubblico, che vantano migliaia di seguaci social e che con un solo post riescono ad influenzare i consumatori sui più svariati prodotti”, ha detto Dona.
“Il problema è che in molti casi non si dichiara che il prodotto ‘consigliato’, è sponsorizzato dall’azienda, il che significa che quel personaggio è pagato per utilizzarlo. Quanto sta accadendo con Fitvia (tè, tisane, barrette, muesli) è davvero inquietante, sia per la portata del fenomeno con centinaia di post degli influencer (che offrono persino ai followers dei codici sconto per l’acquisto online dei prodotti così da tracciare il grado della rispettiva ‘influenza’ sui consumatori), sia per i contenuti divulgati da Fitvia sui quali infatti abbiamo chiesto di fare verifiche visto che hanno a che fare con l’alimentazione e quindi con la salute”. Questa denuncia rischia di scoperchiare un vaso di pandora. Cosa succederà ora?