“Questa è una trincea anti-‘ndrangheta”. Sono le prime parole del nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. La cerimonia di insediamento si è tenuta stamattina al Cedir. Oltre ai tanti magistrati calabresi presenti, ha partecipato pure il suo predecessore Federico Cafiero De Raho oggi procuratore nazionale antimafia. Dopo essersi insediato, Bombardieri ha affermato che “le Procure calabresi sono quelle che maggiormente hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni, di essere dotate degli strumenti giuridici e materiali per affrontare con sistematicità il fenomeno criminale. La lotta alla criminalità organizzata non può essere solo della magistratura e delle forze dell’ordine ma è un problema di tutti, della società civile”. Ecco perché chi indossa la toga non deve “solo essere ma anche apparire. Il mio ufficio costituirà l’interlocutore privilegiato di tutti coloro che vogliono seriamente impegnarsi nella repressione dei fenomeni criminali. Siamo pronti ad ascoltare chiunque voglia denunciare ma allo stesso tempo staremo attenti ai mistificatori e ai millantatori”. “La lotta alla ‘ndrangheta è una cosa seria. – ha aggiunto Bombardieri – Purtroppo oggi assistiamo al tentativo da parte di qualcuno di rovesciare il problema che non sarebbe più la criminalità organizzata ma diventa la lotta alla criminalità organizzata che toglierebbe lavoro. Purtroppo la verità è scritta nelle pagine dei processi da cui emerge chiaramente l’inquinamento da parte della ‘ndrangheta della vita economica e politica di intere comunità. La ‘ndrangheta ci priva delle nostre libertà. Non è più tempo di girarsi dall’altra parte. Chiediamo fiducia alla gente”.
“La ‘ndrangheta è il primo obiettivo. – ha puntualizzato a margine della cerimonia il capo della Dna Federico Cafiero De Raho – Oramai non è soltanto una banda con coppola e fucile ma è il professionista, il commercialista e l’avvocato, l’appartenente alle istituzioni. È la borghesia mafiosa che consente alla ‘ndrangheta di essere forte”