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M5s-Lega, Travaglio: “Giulia Bongiorno alla Giustizia? È simbolo della prescrizione spacciata per assoluzione”

Giulia Bongiorno probabile ministro della Giustizia del governo M5s-Lega? Rispetto ad Alfonso Bonafede del M5s è il nome meno indicato, perché nell’immaginario collettivo è l’avvocato di Andreotti ed è un po’ il simbolo della prescrizione spacciata per assoluzione”. Così a Otto e Mezzo (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si esprime sulla possibilità che la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno, possa diventare ministro della Giustizia. “Uno dei punti qualificanti del contratto di governo M5s-Lega” – spiega Travaglio – “è il superamento della prescrizione, unica al mondo in Italia. Basta con gli avvocati ministri della Giustizia. Sarebbe ora di mettere qualcuno che veda la giustizia dalla parte delle vittime. Se il M5s dovesse cedere alla Lega anche il ministero della Giustizia, oltre a quello dell’Interno, farebbe una figura barbina”. Dissente il giornalista Paolo Mieli: “Non si tratta di cedere, perché questo è un governo di compromesso. Se i 5 Stelle dessero un calcio al sedere anche a Giulia Bongiorno, sarebbe esclusa la terza figura proposta dalla Lega, dopo Sapelli e Savona. Non può trasformarsi tutto in una guerra continua del M5s, che così fa fuori come i dieci piccoli indiani i candidati della Lega. Peraltro, quest’ultima è in forte ascesa a livello locale”. Travaglio replica: “Non mi risulta che che ci sia una guerra del M5s contro la Lega per far fuori i ministri leghisti. Infatti, non mi risulta che la Bongiorno sia mai stata in corsa per il ministero della Giustizia, che è sempre stato dato per assegnato a Bonafede. Paolo Savona? È Mattarella che non lo vuole, non il M5s”. Nel finale, Travaglio ricorda la festa del Fatto Quotidiano, che si terrà il 25, 26 e il 27 maggio a Taneto di Gattatico (Reggio Emilia)