Provengono dalle zone più remote del mondo, hanno caratteristiche singolari e – soprattutto – non erano mai stati avvistati dagli scienziati. Sono le dieci specie selezionate tra le nuove scoperte per il 2018 dall’Istituto internazionale per l’esplorazione delle specie dell’Esf, il Collegio delle scienze ambientali e forestali. Una top ten diffusa come ogni anno il 23 maggio in occasione del compleanno del naturalista svedese Carlo Linneo, a cui si deve la classificazione scientifica moderna degli organismi viventi.
Tra le nuove specie c’è l’orango di Tapanuli, nell’isola di Sumatra, di cui si contano solo 800 esemplari in un habitat di oltre mille chilometri quadrati. Un numero che lo ha reso subito l’ominide con il più alto rischio di estinzione del mondo. Un crostaceo con la gobba, chiamato dagli scienziati “Quasimodo” in onore del protagonista del romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo. E poi un albero da 40 metri, la Dinizia jueirana-facao, che fa parte della famiglia delle leguminose e produce baccelli lunghi mezzo metro. Finora è stato visto solo nella riserva Natural Vale, nello stato brasiliano dell’Espirito Santo, dove vivono 25 esemplari.
Gli scienziati dell’Esf hanno individuato anche un “pesce lumaca” che vive a una profondità record tra 7mila e 8mila metri, nella fossa delle Marianne, e un protista monocellulare (un eucariote, non classificabile né come animale, né come pianta o fungo), l’Ancoracysta twista, scoperto in un acquario di San Diego, in California. Ma nella top ten c’è spazio anche per il Nymphister kronaueri, un minuscolo coleottero lungo appena 1,5 millimetri, parassita della formica legionaria messicana Eciton mexicanum. E per un altro coleottero, lo Xuedytes bellus, scovato in Cina.
A chiudere la classifica delle nuove specie del 2018 ci sono i capelli di Venere delle Canarie, batteri nati dall’eruzione del vulcano sottomarino Tagoro, la pianta rarissima Sciaphila sugimotoi dell’isola giapponese di Ishigaki (di cui si conoscono solo una cinquantina di esemplari) e un leone marsupiale considerato estinto, il Wakaleo schouteni, che viveva in Australia nel tardo Oligocene e di cui sono stati rinvenuti dei resti fossili.