Un medico, imprenditori, politici locali e pluripregiudicati coinvolti in un “emporio” di certificati falsi. Sono dieci le persone arrestate, tre in carcere gli altri ai domiciliari, su ordine del gip di Avezzano, dagli uomini della Guardia di Finanza dell’Aquila. In totale sono 18 gli indagati accusati, a vario titolo di frode processuale, corruzione, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico, frode assicurativa, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento.
L’indagine, partita dopo accertamenti dalle Fiamme Gialle di Avezzano, ha individuato un’impresa sanitaria il cui amministratore avebbre pafato impiegati pubblici per avere falsi certificati medici che venivano redatti dietro pagamento di somme di danaro, da parte di un medico. E nel suo studio che gli investigatori hanno captato una conversazione in cui Angelo Gallese, 61 anni, psichiatra e dirigente Asl responsabile del Centro d’igiene mentale (Cim) di Avezzano, diceva a un uomo che gli aveva preparato un certificato di demenza senile e quindi ne doveva fingere i sintomi.
Ma non solo durante una perquisizione in casa i finanzieri hanno trovato di due locali adibiti a studio: in uno c’era un lettino medico, un separé ambulatoriale e un armadio a vetri contenente numerosi medicinali. Luogo, evidentemente, dedicato anche all’accoglienza di pazienti nonostante l’indagato operasse in regime di intra-moenia. Ad avvalorare tale ipotesi il rinvenimento di altro materiale quali cartelle cliniche, ricettari, timbri dell’Asl.
Lo psichiatra, secondo gli inquirenti, avrebbe aiutato l’ex assessore regionale Mario Panunzi (Partito popolare italiane) ad aumentare le richieste risarcitorie nei confronti di una società assicurativa; ma avrebbe anche preparato un falso certificato per un altro medico per evitare a quest’ultimo il trasferimento di sede. Tra le contestazioni anche l’attestazione di patologie inesistenti per pregiudicato per ottenere certificazioni sanitarie che lo esentassero dal presenziare ai processi a suo carico evitandogli così situazioni “particolarmente stressanti” . E, ancora, il riconoscimento di false malattie psicosomatiche a due pubblici dipendenti che consentivano, ad uno, di assentarsi dal lavoro per periodi prolungati, e, all’altro, di ottenere l’esonero dalle attività lavorative pur mantenendo lo stipendio e l’induzione in errore di un consulente del lavoro nominato dal Giudice del Lavoro di Avezzano che, grazie alle false certificazioni, riconosceva ad una donna una pensione di invalidità ai danni dell’Inps. Nell’inchiesta, secondo il quotidiano il Centro, sono coinvolti anche il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi e tre appartenenti alle forze dell’ordine.