LA TERRA DI DIO di Francis Lee. Con Josh Connors, Alec Secareanu, Ian Hart. Gran Bretagna 2017. Voto 3/5 (DT)
Nella fattoria di famiglia, sperduta nel Nord dell’Inghilterra, l’irrequieto John lavora da mattina a sera tra mucche gravide, pecore malate, freddo e vento che entra nelle ossa. Tutto cambia quando a casa di padre e nonna arriva il bel tenebroso lavorante romeno. Pur prevista una sua temporanea permanenza, il nuovo arrivato partirà in “missione” con John verso un terreno lontano per seguire un gregge. Lì scatterà l’amore tra i due: prima animalesco e violento, successivamente romantico e ipnotico come fossero una coppia di fidanzati. Il problema sarà spiegarlo ai familiari di John e all’ambiente circostante non proprio avanzato in tema di diritti civili.
Dialoghi essenziali ridotti al minimo indispensabile, ambientazione esasperatamente realistica, per uno spazio abitato con ingobbita fatica dai protagonisti e dalla loro complicata espressione del sé in fatto di pulsione omosex. Macchina da presa sempre a ridosso dei due ragazzi. Luce il più possibile naturale. Attenzione cruda e per nulla mediata verso la vita/morte degli animali in scena. Azioni credibili degli attori desunte da una pratica veterinario/campagnola precedente al set. All’inizio parte in quarta e sembra Brokeback Mountain, poi da metà in avanti il film prende la sua strada un tantino rallentata quasi raffreddata in sembianze melò.