Non riuscire a vedere e sentire comporta un’esistenza delicatissima che può condurre molti sordociechi al rischio di un isolamento dal resto della società. Per evitarlo è impegnata la Lega del Filo d’Oro, fondata nel 1964 e attiva nell’assistenza, la riabilitazione, l’educazione e il reinserimento nella famiglia delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Quest’anno l’associazione ha presentato al Salone internazionale del Libro di Torino un progetto per sensibilizzare l’opinione pubblica e i bambini e ragazzi presenti sul mondo delle favole tattili.

“Vogliamo far conoscere a sempre più persone la nostra attività quotidiana per la cura, la riabilitazione e l’assistenza dei bambini sordociechi”, spiega a ilfattoquotidiano.it Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro. “Le favole tattili sono utilizzate all’équipe multidisciplinare della nostra organizzazione per stimolare la comunicazione tramite gli oggetti. Questo si inserisce in un percorso riabilitativo personalizzato volto a restituire alle persone e ai bambini sordociechi una maggiore autonomia e renderli così partecipi della loro vita”. Secondo uno studio condotto dall’Istat per conto dell’associazione, oggi in Italia le persone sordocieche sono circa 189mila (pari allo 0,3 per cento della popolazione italiana). Tra queste sono numerosi i bambini e ragazzi che vivono una condizione estremamente complessa poiché associano al deficit sensoriale altre disabilità, come quella intellettiva, motoria, disturbo nello sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento. Sono in crescita inoltre le attività e il bacino di utenza della Lega del Filo d’Oro. Dal 2006 al 2017, afferma l’organizzazione, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali seguite sono passate da 548 a 892, registrando un incremento del 63 per cento. Gli operatori specializzati sono aumentati da 263 a 501 e i volontari sono triplicati fino a quota 652. L’organizzazione è presente in 8 regioni con 5 centri residenziali, a Osimo (Ancona), Lesmo (Monza e Brianza), Modena, Molfetta (Bari), Termini Imerese (Palermo), oltre a tre sedi territoriali a Padova, Roma e Napoli.

Oltre all’iniziativa del laboratorio delle favole tattili, è ancora aperta la campagna nazionale di raccolta fondi “Un mondo di sì” a sostegno delle donazioni regolari, il cui ricavato permette all’associazione di aiutare con percorsi individuali bambini sordociechi e a valorizzare tutte le loro capacità, di insegnare loro a comunicare nel rispetto dei loro bisogni specifici, consentendo loro di vivere una vita il più possibile in autonomia. Protagonista dello spot di “C’era una volta… #unmondodisì” è Francesco, un piccolo nato da un parto prematuro a soli 5 mesi e mezzo di gravidanza che grazie all’aiuto della Lega del Filo d’Oro è riuscito ad uscire dall’isolamento nel quale si trovava. “Francesco non vede quasi per nulla, non sente e non parla. Ha problemi motori e intellettivi. Attraverso il racconto della sua storia, vogliamo ricordare a tutti che sostenere la nostra attività significa mettere fine ai ‘no’ di fronte ad una diagnosi data ai genitori ed aprirsi ad un mondo di sì”, ha aggiunto il Segretario generale dell’ente no profit. Per chi volesse sostenere l’organizzazione è possibile andare sul sito della campagna o collegarsi alla pagina Facebook di Lega del Filo d’Oro e “rispondere sì” ad aiutarla a continuare a raccontare un”mondo di favole a lieto fine”.

È possibile anche aiutare la onlus, destinando il 5 per mille con la dichiarazione dei redditi, inserendo il codice fiscale 80003150424, seguito dalla propria firma. Anche chi non fa la dichiarazione dei redditi può destinare il proprio 5 per mille, consegnando in posta o in banca la scheda integrativa contenuta nel Cud.

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