Aveva accettato un passaggio in scooter da un ragazzino per andare a una festa. Ma era tutta una trappola. Una 12enne residente a Gragnano, nel napoletano, è stata portata in campagna dove ad aspettarla c’erano altri tre minorenni (tutti di età compresa fra i 14 e i 16 anni). Che l’hanno violentata più volte e – a quanto si apprende – hanno ripreso gli abusi sessuali con uno smartphone. Gli inquirenti non hanno confermato di aver identificato tutti e quattro gli adolescenti accusati delle violenze, ma sono in corso verifiche sui computer e i telefonini di alcuni degli indiziati, per verificare se esistano foto, video o scambi di messaggi che possano testimoniare l’accaduto.
L’episodio è avvenuto a Castellammare di Stabia lo scorso aprile. Dai pochi elementi filtrati dalle indagini – tenute sotto il massimo riserbo – si sa che la 12enne ha deciso di denunciare gli abusi dopo un mese di silenzio perché convinta da insegnanti e genitori. E la sua testimonianza è stata fondamentale per il lavoro degli inquirenti, che stanno indagando per il reato di violenza sessuale. In un primo momento sembrava anche che la ragazzina fosse rimasta incinta a seguito dello stupro, ma il legale della famiglia ha chiarito che non è così.
Sul caso è intervenuto anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che dice: “Voglio esprimere la mia piena solidarietà alla famiglia della ragazzina minorenne vittima di violenza. Un episodio drammatico per lei e per i suoi cari che hanno denunciato l’accaduto e che in alcun modo vanno lasciati soli in questo momento così difficile e delicato. Mi auguro che la comunità locale sappia essere vicina a tutti loro e non li isoli, come purtroppo spesso è accaduto in questi casi. Bisogna fare luce su questa vicenda e intervenire con fermezza evitando di definire gli stupri delle ‘bambinate’ come fece in passato il sindaco di Pimonte facendo passare l’idea che violenze come queste sono solo ragazzate a cui non dare troppo peso”.