Il governo possibile passa da una partita a scacchi. Un giocatore appare quasi isolato, almeno in Italia: il Quirinale. Dall’altra parte ci sono i partiti della maggioranza nascitura, alla quale si aggiungono alleati inaspettati come Fratelli d’Italia che rivendicano per Paolo Savona il diritto di diventare ministro dell’Economia. I giocatori usano armi diverse. Il Colle predilige il silenzio assoluto: non dà segnali da giovedì, da quell’uscita “ufficiosa” con cui respingeva i diktat di M5s e Lega nei confronti di presidente della Repubblica e presidente del Consiglio e tutelava lo stesso premier incaricato dalle pressioni delle due forze politiche. I partiti, invece, hanno parlato per tutto il giorno, tanto e in modo rumoroso. Per la Lega lo ha fatto il segretario Matteo Salvini che ha anche riunito informalmente i vertici del Carroccio in via Bellerio a Milano. Un crescendo, fino alle parole da dentro-o-fuori alla festa del partito a Martinengo, nel Bergamasco: “O il governo parte nelle prossime ore e si inizia a lavorare o – ha spiegato – tanto vale tornare a votare e prendere la maggioranza assoluta. Anche se mi sembrerebbe irrispettoso per gli italiani che questo governo non parta perché è sgradito a qualcuno a Berlino o Bruxelles”.
Un concetto ribadito poco dopo da Luigi Di Maio dalla piazza di Terni. “O si chiude questa partita del Governo entro le prossime 24 ore o non si chiude più”, ha detto il capo politico del M5s. “Abbiamo aspettato già abbastanza – ha aggiunto – e adesso è il momento di iniziare a lavorare per gli italiani”. Poco prima, invece, Salvini aveva buttato il pallone nel campo dell’avversario: il presidente Sergio Mattarella, con il quale il duello prosegue da ore. “Un rischio di frattura con il Quirinale? L’unico rischio che vedo è un’ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato”. Concetti ribaditi in maniera ancora più chiara in serata: “Il governo lo avrei fatto anche ieri. I nomi ci sono, il programma c’è. Speriamo che nessuno abbia dubbi o problemi o si parte o basta – ha detto – Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare, disfare, discutere. O siamo in condizioni di lavorare o qualcuno se ne prenderà la responsabilità”.
Quindi lo scenario tratteggiato a chiare lettere in serata: se non si parte subito, ecco il ritorno alle urne. Con la profezia della “maggioranza assoluta“. Un linguaggio che viene tradotto in un fuorionda da Massimo D’Alema: “Se torniamo a elezioni per il veto a Savona quelli pigliano l’80 per cento”. Per il M5s, invece, ha parlato soprattutto Alessandro Di Battista che in sostanza sostiene in pieno la strategia del Carroccio, anche su Savona sul quale il veto del Quirinale è “inaccettabile”, come dice una, due, tre volte. Non è un intervento estemporaneo, il M5s la pensa così, come fanno capire gli interventi analoghi di singoli parlamentari (Spadoni, Lannutti, Di Stefano).
Così ora la domenica può diventare decisiva per la formazione di un governo o per il fallimento del presidente incaricato Giuseppe Conte. A proposito: il professore nella sua giornata a Montecitorio ha incontrato il possibile ministro degli Esteri, l’ambasciatore Luca Giansanti, ex direttore generale della Farnesina, e ha ricevuto la telefonata di Emmanuel Macron, il presidente della Repubblica di Francia. “Uno scambio proficuo – ha detto il capo del governo italiano – sulle principali prospettive delle politiche economiche e sociali europee”. Nella serata di sabato ha ricevuto i nomi della Lega: “Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare – dice Salvini – Speriamo che nessuno abbia niente da eccepire su nessuno di questi nomi, che secondo noi rappresentano al meglio l’interesse nazionale degli italiani”. Savona o morte, resta la linea. Così si annuncia un’ennesima giornata di tensione, di lavoro con gli strumenti della diplomazia soprattutto per un presidente del Consiglio incaricato che fino all’altro giorno faceva il docente universitario e ora si ritrova a gestire gli input del Quirinale (sul solco delle regole della Carta) e la ruspa comunicativa del leader della Lega.
E tutto resta sospeso, con una tensione di fondo: i giornali tedeschi, scatenati, scrivono che l’Italia vuole come ministro “un nemico della Germania“; il New York Times definisce Conte “uno sconosciuto la cui “qualifica principale è apparentemente la sua volontà di eseguire gli ordini”; e infine proprio Salvini che riparte da dove aveva finito: “Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie”. Un’uscita a cui ha fatto seguire un vertice d’urgenza riunito in via Bellerio a Milano con i dirigenti del partito: tra questi Centinaio, Borghi, Siri e Giorgetti.
E i Cinquestelle? Sembrano combattuti nella scelta dell’atteggiamento da tenere. Ma è difficile nascondere il nervosismo. C’è Di Battista che rende chiara la linea (con like dei due capigruppo). Ma dall’altra parte c’è anche il presidente della Camera Roberto Fico che dice di auspicare un governo il prima possibile grazie “all’interlocuzione” tra Mattarella e Conte che “vanno lasciati lavorare”. E anche Davide Casaleggio che spiega di confidare nel lavoro tra presidente incaricato e capo dello Stato.
Tutto il peso della situazione piomba sul Quirinale. Il presidente si trova a dover scegliere. Da una parte le conseguenze di avere un ministro che – per le sue parole passate e presenti – spaventa le cancellerie europee peraltro senza il contrappeso di un presidente del Consiglio forte e autorevole. E per riflesso, a quel punto, una partita politica persa dal Quirinale, un appannamento della sua figura e soprattutto di quella istituzionale della presidenza della Repubblica. Dall’altra parte l’alternativa sono le elezioni anticipate minacciate a ritmo continuo da Salvini che peraltro risolverebbero davvero poco: la Lega nei sondaggi ha messo il turbo e quindi si ripresenterebbe eventualmente lo stesso problema ad ottobre.
CRONACA ORA PER ORA
20.55 – Salvini: “O si parte o tornare a votare, prenderemmo maggioranza assoluta”
“O il governo parte nelle prossime ore e si inizia a lavorare o – ha spiegato Matteo Salvini durante la festa della Lega a Martinengo, nel Bergamasco – tanto vale tornare a votare e prendere la maggioranza assoluta. Anche se mi sembrerebbe irrispettoso per gli italiani che questo governo non parta perché è sgradito a qualcuno a Berlino o Bruxelles”.
20.34 – Salvini: “Savona? Non faccio nomi e cognomi. Bisogna difendere i nostri interessi”
“Savona all’economia? Non faccio nomi e cognomi. Vogliamo avere all’economia qualcuno che difende l’interesse nazionale italiano, se serve andando a ridiscutere i vincoli, e fa l’interesse dell’Italia – ha detto il segretario della Lega alla festa di partito – Ci stupirebbe se la sua colpa sarebbe quella di difendere troppo gli interessi degli italiani che non hanno mai messo becco negli affari degli altri Paesi”.
20.30 – Salvini: “Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare”
“Il governo? Io lo avrei fatto anche ieri. I nomi ci sono, il programma c’è. Speriamo che nessuno abbia dubbi o problemi o si parte o basta. Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare, disfare, discutere. O siamo in condizioni di lavorare o qualcuno se ne prenderà la responsabilità”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo a Martinengo, nel Bresciano, a una festa del Carroccio. “I mutui non aspettano, la benzina non aspetta, gli sbarchi nemmeno”, ha aggiunto. Quindi l’unica alternativa sarebbero le elezioni anticipate? “Sicuramente non sono nato per tirare a campare”.
19.47 – Moscovici: “Piuttosto ottimista per Italia in eurozona”
“Con focolai di tensione un po’ ovunque bisogna mantenere i nervi saldi per gestire eventuali situazioni di crisi. L’abbiamo fatto con la Grecia e bisogna essere pronti a farlo in tutti i casi”. Ma “ci sono due motivi che mi rendono ragionevolmente ottimista” sul fatto che l’Italia resti al cuore della zona euro, attivo e fedele al suo ruolo fondatore in Europa: “la sua storia e l’interesse”. Così il commissario europeo all’Economia Pierre Moscovici rispondendo ai microfoni di Europe 1.
19.38 – Moscovici: “Savona? Nessuna preferenza”
“Sono gli italiani che decidono il loro governo, quindi rispetto la legittimità democratica, e i ritmi democratici del Paese. Parlerò con l’interlocutore che mi daranno, che sarà il prossimo ministro italiano qualsiasi esso sia”, ha detto il commissario europeo all’Economia Pierre Moscovici a radio Europe 1 rispondendo a una domanda sulla possibile nomina di Paolo Savona come ministro dell’Economia. “Non sta a me esprimere una preferenza – ha affermato – Aspettiamo e non commentiamo annunci, parleremo con un governo che prenderà decisioni, cioè leggi e budget”. Maggiori “preoccupazioni”, ha aggiunto il commissario, “vengono dal “debito italiano, che deve essere contenuto”.
19.02 – Moscovici: “Nessun psicodramma tra Roma e Bruxelles”
“Nessuno psicodramma fra Roma e Bruxelles. L’Italia è e deve restare un Paese nel cuore della zona euro”. Lo scrive su twitter Pierre Moscovici, commissario europeo all’Economia, publicando un estratto di un’intervista effettuata con la radio Europe 1.
18.59 – Conte ha lasciato Montecitorio
Il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha appena lasciato la Camera dei deputati. Il professore è impegnato nella formazione della squadra di governo e oggi ha incontrato l’ex direttore generale degli Affari politici della Farnesina, Luca Giansanti, che potrebbe essere in corsa per la nomina a ministro degli Esteri dell’esecutivo sostenuto da M5S e Lega.
18.45 – Conte: “Con Macron scambio su prospettive europee”
La telefonata con il Presidente della Francia Emmanuel Macron è stata “l’occasione per un proficuo scambio sulle principali prospettive delle politiche economiche e sociali europee che coinvolgono i nostri due Paesi. Ci siamo lasciati con l’auspicio di poterci incontrare il prima possibile per discutere in dettaglio le varie questioni di comune interesse”. Lo scrive il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte sul suo profilo Fb.
18.43 – Telefonata Conte-Macron
“Questo pomeriggio ho ricevuto una telefonata dal Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron, il quale ha formulato i suoi migliori auspici per il Governo che stiamo formando in Italia”. Lo rivela il presidente incaricato Giuseppe Conte dal suo profilo Fb.
18.11 – Di Battista: “Conte è espressione del M5s”
“Conte mi piace molto. Lui mise la faccia con il M5S già in campagna elettorale. C’è chi osa criticarlo dicendo che è un tecnico. Ma tecnico di cosa? Siccome sa fare determinate cose e ha un curriculum invidiabile allora è un tecnico? Certo che sa fare cose dal punto di vista tecnico nella sua professione, ma è una persona che in tempi non sospetti mise la faccia con il M5S, dando anche la disponibilità a fare il ministro prima che il M5S vincesse le elezioni. È un’espressione politica del M5S che è stata poi concordata con la Lega e scelta dal presidente della Repubblica che ha questo compito”. Così a SkyTg24 l’ex deputato M5S Alessandro Di Battista.
18.09 – Di Battista: “Mattarella non si può permettere di dare indirizzi politici”
“Il Presidente della Repubblica non si può permettere di dare indirizzi politici a un ministro o a un Presidente del Consiglio, questo va oltre il suo ruolo. L’indirizzo politico lo dà il Parlamento”. Lo ha detto a SkyTg24 l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista.
18.07 – Di Battista: “Perché tornare al voto se c’è una maggioranza?”
“Perché si dovrebbe tornare a votare se c’è una maggioranza in Parlamento? Se due forze politiche hanno trovato un accordo su un programma di Governo? Sarebbe una cosa inaccettabile”. Lo ha detto a SkyTg24 l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista.
17.54 – Salvini: “Spero che nessuno abbia nulla da eccepire su nomi Lega”
“Speriamo che nessuno abbia nulla da eccepire sulla lista dei nomi proposti dalla Lega – ha proseguito Salvini, precisando che – avere dei ministri che vanno in Italia, in Europa e nel mondo a difendere gli interessi degli italiani è un valore, è un pregio ed è un orgoglio”. “Per rispetto sia del presidente del Consiglio che del Presidente della Repubblica i nomi li consegnerò al presidente del Consiglio che lo discuterà con il presidente della Repubblica. Secondo noi la squadra che parte è quella che vince, che risponde ai sentimenti, alle necessità e ai desideri dei cittadini italiani”.
17.51 – Salvini: “Già stasera i nostri nomi al presidente Conte”
“Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell’Italia. Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani”. Lo ha detto Matteo Salvini in via Bellerio, senza rispondere sul nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Secondo Salvini, comunque, “passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare”.
17.45 – Salvini: “Unica frattura sarebbe con gli italiani”
“Un rischio di frattura con il Quirinale? L’unico rischio che vedo è un’ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando coi giornalisti al termine di una riunione informale coi vertici del partito in via Bellerio sulla formazione del governo Conte.
16.50 – Fuorionda di D’Alema: “Se si torna al voto per il veto a Savona, prendono l’80%”
“Se torniamo a elezioni per il veto a Savona quelli pigliano l’80 per cento”. Queste le parole di Massimo D’Alema fuorionda registrate dall’agenzia Vista mentre parlava con Pietro Grasso durante l’assemblea nazionale di Liberi e Uguali a Roma. “Speriamo bene” ha concluso lo scambio D’Alema.
16.45 – Terminato incontro Conte-Giansanti
E’ terminato dopo circa mezz’ora il colloquio tra Luca Giansanti e il premier incaricato, Giuseppe Conte. L’ambasciatore ha lasciato Montecitorio senza fare dichiarazioni congedandosi da telecamere e giornalisti con un cortese “buon weekend”.
16.23 – Putin: “Italia affidabile, ma costretta a subordinarsi a scelte dell’Ue”
“Tra Russia e Italia vi sono buoni rapporti, di grande fiducia: per noi è un partner affidabile e le relazioni non si sono mai interrotte, neppure nei momenti più burrascosi dal punto di vista sia politico che economico”. Lo ha detto Vladimir Putin in un incontro a margine del Forum di San Pietroburgo, secondo quanto riferito da una fonte presente. “Ci rendiamo conto – ha proseguito – che l’Italia è stata costretta a subordinarsi alle scelte collettive dell’Ue e aderire alle sanzioni contro la Russia”.
16.22 – Putin: “Da politici Italia parole positive ma vediamo”
“Noi conosciamo gli umori” dei politici candidati al governo in Italia e “siamo al corrente delle loro dichiarazioni, molto positive sul fatto che le sanzioni ostacolano lo sviluppo: aspettiamo di vedere come questo sarà realizzato”. Lo ha detto Vladimir Putin, secondo quanto riposta una fonte presente ad un incontro a margine del Forum di San Pietroburgo. “Capiamo – ha aggiunto Putin – che un conto è parlare fuori dall’ambito del governo, un altro assumersi le responsabilità per obblighi presi precedentemente”.
16.19 – Di Stefano (M5s): “Finora mai forzata la mano, ma c’è un limite”
“Nessuno in questi 80 giorni ha voluto forzare la mano, nessuno ha voluto fare di testa sua, ma c’è un limite su tutto che va rispettato se ci si vuole ancora definire un Paese democratico ed è proprio che la volontà del popolo italiano deve essere rispettata”. Così il deputato M5s Manlio di Stefano su Fb.
16.11 – Conte incontra il possibile ministro agli Esteri Giansanti
L’ambasciatore Luca Giansanti, già direttore generale degli Affari Politici della Farnesina (da cui si è dimesso con effetto dal primo giugno) è giunto a Montecitorio dove è presente il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte. Il nome di Giansanti era già circolato tra quelli che avrebbero potuto ricoprire la casella degli Esteri.
15.56 – Salvini riunisce i vertici della Lega in via Bellerio
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha riunito sede della Lega in via Bellerio, a Milano, lo stato maggiore del partito. Alla riunione, che è iniziata alle 14.30, partecipano anche Giancarlo Giorgetti, Giammarco Centinio, Claudio Borghi e Armando Siri. Il segretario leghista si sarebbe sentito nel corso della giornata anche con il premier incaricato Giuseppe Conte.
15.55 – Tajani: “A Mattarella l’ultima parola”
“Il capo dello Stato deve decidere il nome dei ministri ed accettare le proposte del presidente del Consiglio incaricato. Tocca a lui dare l’ultima parola e non tocca a noi dare giudizi sulle persone”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, oggi a Siracusa per una convention elettorale.
15.55 – Fassina: “Giornali tedeschi indecenti, gli italiani meritano rispetto”
“Indecenti le prime pagine di alcuni giornali tedeschi di questi giorni. Il popolo italiano merita rispetto, come meritano rispetto tutti i popoli, anche quando indicano nei sondaggi un partito neo-nazista come Afd come secondo partito. Il popolo italiano ha votato democraticamente e ha scelto”. Così Stefano Fassina nell’intervento all’assemblea di Liberi e Uguali in corso a Roma.
15.37 – Ruocco condivide la Canzone del Piave: “Non passa lo straniero”
“Il governo deve essere degli italiani e scelto dagli italiani. Gli italiani prima di ogni interesse europeo e/o internazionale, l’Indipendenza nazionale è costata centinaia di migliaia di vite, non vanifichiamo il loro sacrificio!”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook la deputata M5s Carla Ruocco che chiede di condividere la Canzone del Piave che “mormorò… non passa lo straniero”.
15.05 – Lannutti (M5s): “No a diktat o la gente scende in piazza”
“Credo sia grave errore porre veti su Paolo Savona, accogliendo diktat Troika, Bce, banchieri, finanza criminale ed Europa ebbra, in aperta sfida volontà popolo sovrano (17 milioni elettori), che potrebbe scendere in piazza, manifestando giusta ira e sacrosanta indignazione”. Lo scrive il senatore M5s Elio Lannutti sulla sua pagina Facebook.
15.01 – Oettinger: “Italexit assolutamente improbabile”
“Un italexit è assolutamente improbabile. L’Europa è sulla buona strada. Come si vede dallo sviluppo in Paesi come Grecia, Portogallo e Irlanda. Ma dobbiamo fare prevenzione contro la crescita debole e forse addirittura la stagnazione. Quando arriva questa fase non si sa. Ma che arrivi è certo: dazi e guerra commerciale potrebbero far finire rapidamente questa fase di stabilità”. Lo dice il commissario al Bilancio Ue Guenther Oettinger al Berliner Morgenpost. “Lega e 5 stelle non hanno alcun interesse a che si verifichi il peggio”.
13.55 – Fico: “Serve rinnovamento come crescita non distruzione”
“I cicli politici finiscono ed è giusto che sia così perchè il Paese ha bisogno di rinnovamento costante dove le alternative sostituiscono piano piano l’esistente, non a livello di distruzione ma di crescita culturale. E’ quello che il Paese deve fare”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine della visita al Salone del Libro di Napoli.
13.54 – Le Monde: “Il mistero Giuseppe Conte”
“Il mistero Giuseppe Conte” titola oggi il quotidiano francese Le Monde a pagina 3: “Se non è il primo presidente del Consiglio a presentarsi come un tecnico più che come politico – da Lamberto Dini a Mario Monti, passando da Romano Prodi, la figura del premier ‘tecnicò è un classico della democrazia parlamentare italiana – Giuseppe Conte è invece il primo capo di governo ad arrivare al potere senza alcuna esperienza di amministrazione.
13.35 – Nugnes (M5s): “Il presidente non può interferire”
“Una volta conferito l’incarico, il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni dell’incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici”. E’ il passaggio che sottolinea la senatrice M5s Paola Nugnes che riporta sulla sua bacheca la “lettura” dell’articolo 92 della Costituzione che appare sul sito internet del governo riguardo la formazione del Governo.
La sovranità appartiene al Popolo. Lo dice la Costituzione. Nessuna ingerenza verrà tollerata. #IoScelgoLaDemocrazia! https://t.co/1qBWinJvlx
— Maria Edera Spadoni (@mariaederaM5S) 26 maggio 2018
13.06 – Casaleggio: “Conte e Mattarella troveranno una soluzione”
“Il tema del Governo è in mano a Giuseppe Conte e a Mattarella. Sono fiducioso che troveranno un’ottima soluzione”. Così Davide Casaleggio, a Milano, rispondendo a proposito dello stallo per la formazione del Governo 5 Stelle – Lega dovuto al nome dell’economista Paolo Savona indicato per il ruolo di ministro dell’Economia. “Sono fiducioso che siamo vicini a un cambiamento importante per il Paese”, ribadisce più volte a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per una crisi istituzionale.
13.04 – Di Battista: “Inaccettabile il veto di Mattarella su Savona”
“Il presidente della Repubblica ha tutto il diritto costituzionale di voler concordare alcuni ministri con il Presidente del Consiglio incaricato, ma porre veti sul ministro dell’Economia, malgrado il curriculum eccellente che vanta il dott. Savona, lo trovo, da cittadino, assolutamente inaccettabile. Potrei comprenderlo se non lo ritenesse adeguato al compito, non è però questo il caso”. Lo scrive sulla sua pagina Fb l’ex deputato M5s Alessandro Di Battista. “Ciò che, a quanto pare, viene messo in discussione di Savona sono le sue idee, le quali, per logica, rappresentano l’indirizzo politico del prossimo governo che andrà a costituirsi. E che, a loro volta, rappresentano la volontà di più della metà degli italiani che si è espressa il 4 marzo”. Il post ha ricevuto l’apprezzamento di diversi parlamentari 5 Stelle, a partire dai capigruppo di Camera e Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
12.44 – Fico: “Savona? E’ un’interlocuzione tra Mattarella e Conte”
“È un’interlocuzione tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio incaricato. Lasciamo a loro. Io spero che si vada avanti”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, ha risposto ai cronisti che chiedevano un commento sul caso Savona.
12.42 – Fico: “Speriamo che il governo arrivi il prima possibile”
“In questo momento il presidente del Consiglio incaricato insieme al presidente della Repubblica sta lavorando per riuscire a dare un governo al Paese. Speriamo che arrivi il prima possibile”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, arrivando al Salone del Libro di Napoli.
12.13 – Boldrini: “Mettere in discussione Mattarella è colpire un pilastro della Costituzione”
“Solidarietà al Presidente Mattarella che è oggetto di una pressione partitocratica come mai si era vista nella storia della Repubblica. Mettere in discussione sue prerogative significa colpire un pilastro della Costituzione. Se questo governo nascerà meriterà dura opposizione”. Lo scrive su twitter Laura Boldrini, deputata di Leu.
11.58 – Grasso: “Difendiamo Mattarella dagli attacchi”
Il contratto tra M5s e Lega “contiene una idea di democrazia che non ci piace, con un attacco a principi che difendiamo come la libertà di mandato e addirittura ora assistiamo a un attacco alle prerogative del Presidente Mattarella che vanno strenuamente difese e a cui va la nostra solidarietà”. Lo ha detto Pietro grasso aprendo l’Assemblea nazionale di Liberi e Uguali.
11.56 – Salvini: “Un ministro che vada bene ai tedeschi? No grazie”
“Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani”. Lo scrive su Twitter Matteo Salvini.
Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati.
E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro?
No, grazie!#primagliitaliani pic.twitter.com/VBXPaEtQCe— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 26 maggio 2018
11.55 – Nyt: “Conte? Sconosciuto che esegue gli ordini”
“I populisti prendono Roma”: si intitola così un editoriale che il New York Times dedica all’Italia, in cui si afferma tra l’altro che M5s e Lega “hanno deciso di unirsi attorno a un ‘contrattò di 58 pagine che promette enormi spese e tasse più basse” e “non è chiaro quanto danno la coalizione può effettivamente fare”.
Sottolineando che durante la campagna elettorale i due schieramenti politici erano “aspri nemici”, il quotidiano scrive che ora hanno concordato di scegliere come primo ministro “un ampiamente sconosciuto professore di diritto”, la cui “qualifica principale è apparentemente la sua volontà di eseguire gli ordini dei leader dei partiti” della coalizione.
11.35 – De Vincenti: “Chi difese la Costituzione, ora la vìola”
“Qualcosa non torna. Quelli che oggi violano la Costituzione attaccando le prerogative del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio incaricato sono gli stessi che il 4 dicembre 2016 pretendevano di esserne i paladini: una spregiudicatezza intollerabile”. Lo scrive il ministro uscente per la Coesione territoriale e deputato Claudio De Vincenti sul suo profilo Twitter.
11.34 – De Benedetti: “Il governo non si farà”
“Io penso che il governo non si farà, sarò smentito presto, ma penso che non si farà”. Lo afferma all’Ansa Carlo De Benedetti, aggiungendo che l’alternativa “sono le elezioni: se salta questo si va alle elezioni”.
11.33 – Oettinger: “Italia non salvabile in un’eventuale eurocrisi”
In una eventuale futura eurocrisi, l’Italia non potrebbe essere salvata. Lo dice il commissario del Bilancio europeo Guenther Oettinger, al Berliner Morgenpost, lanciando un appello al futuro governo. “Il meccanismo europeo di stabilità Esm non potrebbe salvare un’economia così grande come quella italiana, per questo spero che il governo italiano “faccia velocemente progressi nell’apprendimento”. “L’Italia non sarebbe fuori da una nuova eurocrisi, ma si troverebbe esattamente nel mezzo”, aggiunge il commissario.
11.24 – Conte al lavoro a Montecitorio
Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è giunto alla Camera dove ha a disposizione un ufficio per lavorare alla formazione del Governo. Conte, giunto come da tradizione in taxi e accompagnato da due auto di scorta, è entrato a Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.
11.14 – Massa, candidata M5s: “Mattarella mette i bastoni tra le ruote”
Polemiche a Massa sulla candidata a sindaco del M5s, Luana Mencarelli, che ieri sera, durante un incontro pubblico, ha attaccato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per giustificare l’assenza del leader del partito Luigi Di Maio, bloccato a Roma dagli eventi nazionali. “Di Maio non ce la fa a venire – ha detto la candidata -: ci aveva promesso che anche all’ultimo sarebbe scappato da Roma ma le ore sono convulse, stanno cercando di fare il Governo, discutono, cercano la quadra per i ministri, stanno parlando con Mattarella che ha deciso di mettere i bastoni tra le ruote, tutti quelli che può, per cui ci abbiamo rimesso noi”.
11.10 – Conte: “La riserva? Stiamo lavorando”
“Stiamo lavorando”. Così il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha risposto – lasciando la sua abitazione a Roma per recarsi alla Camera – ai giornalisti che gli chiedevano quando avrebbe sciolto la riserva.
11.02 – Meloni: “Su Savona inaccettabile ingerenza di Mattarella”
“Su Paolo Savona, una nuova inaccettabile ingerenza di Mattarella, dopo l’ostinazione a non conferire l’incarico di governo al centrodestra. Ho comunicato a Salvini che Fratelli d’Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo giallo-verde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell’economia non indicato da Bruxelles. L’Italia è ancora una nazione sovrana, Juncker e la Merkel se ne facciano una ragione”. Lo dichiara la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
10.41 – Stampa Germania: “Italia vuole nemico della Germania ministro”
La stampa tedesca si occupa oggi, in toni allarmati, di Paolo Savona, l’uomo “che odia la Germania”, per cui si stanno battendo Lega e 5 Stelle, nell’intento di nominarlo prossimo ministro delle finanze. I principali giornali parlano di lui. “L’Italia vuole un nemico della Germania al governo”, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung: “Mai prima d’ora un presidente della Repubblica è stato messo così sotto pressione come in questi giorni dai due partiti”. “Questo odiatore della Germania dovrebbe entrare nel governo italiano”, titola Bild, che paragona il professore in pensione a Yanis Varoufakis, “che nel 2015 portò l’eurocrisi ai massimi livelli innervosendo tutta Europa”. I giornali rendono conto anche del libro di Savona, in cui sono state espresse tesi antitedesche e contro l’euro.
9.57 – Renzi: “Spread ai massimi. Colpa di Bruxelles? No di M5s e Lega”
“Lo spread sale ai massimi dal 2013. Non pensate che sia una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni i mutui per le famiglie costeranno di più, l’accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico. Chi è il colpevole? Non c’è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio”. Lo scrive su Facebook l’ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi.
9.47 – Martina a Salvini: “Giocate sulla pelle del Paese”
“Caro Salvini, state giocando sulla pelle del Paese per i vostri miseri interessi. Invece governare è prendersi cura dell’Italia”. Lo scrive Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, in un tweet indirizzato a Matteo Salvini dopo il messaggio in cui ieri sera il leader della Lega si diceva “davvero arrabbiato”.
9.46 – Calenda: “Serve un fronte civile per resistere a M5s-Lega”
“L’agenda Salvini-Di Maio è ormai chiara, mira a portare l’Italia fuori dall’Europa e dall’Occidente distruggendo le istituzioni e 70 anni di storia. Bisogna creare un fronte civile di resistenza a questo progetto mobilitando il paese e non aver paura delle elezioni”. Lo scrive su Twitter il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
9.01 – Fassina: “Savona l’uomo giusto per forzare le regole Ue”
Savona “è una persona autorevole e competente per forzare le regole europee, in particolare gli obiettivi del fiscal compact, irrealistici e pericolosi per l’uguaglianza e la giustizia sociale”. Lo dice Stefano Fassina, intervistato da Repubblica: “Grazie alle manovre di Monti tra il 2011 e il 2013 il debito pubblico è aumentato di 12 punti percentuali. Serve ripercorrere la strada keynesiana dell’intervento pubblico, quella indicata anche da Savona”.
8.58 – Boccia (Pd): “Savona non sarebbe un pericolo, ma un argine a Salvini”
“Paolo Savona è una delle migliori personalità del Paese in materia economica”. E’ il giudizio di Francesco Boccia, deputato Pd ed economista, intervistato da La Stampa. E’ convinto che il professore “da ministro dell’Economia non sarebbe un pericolo, anzi: sarebbe un argine a Salvini”, “credo sia meglio come ministro uno come Savona che non uno debole”, “non perderebbe la credibilità costruita in una vita”.