Carlo Castagna, 75 anni, è morto nella notte in ospedale a Como. Nella strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, ha perso la moglie Paola Galli, la figlia Raffaella e il nipotino Youssef Marzouk. Oltre a loro, è stata uccisa a colpi di coltello e spranga la vicina di casa Valeria Cherubini, mentre il marito Mario Frigerio è sopravvissuto alle ferite (ed è stato il teste fondamentale del processo). Per la strage sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo i vicini di casa Olindo Romano e Rosa Bazzi.
I funerali di Castagna si svolgeranno nel pomeriggio di lunedì a Erba. L’uomo, noto imprenditore immobiliare della zona, era profondamente religioso ed era arrivato a perdonare gli autori del massacro. Un tema, questo, affrontato anche nel suo libro “Il perdono di Erba”. Castagna ha anche donato alla Caritas nel 2016 la casa di via Diaz dove hanno perso la vita i suoi familiari. “Oggi papà ci ha lasciati”, ha scritto su Facebook Pietro Castagna, uno dei figli di Carlo. “Ne abbiamo passate tante insieme, ma tu eri per noi sempre una guida, un esempio da seguire e ammirare, e pur sapendo che adesso sarai felice perché hai ritrovato la tua Polly, Raffaella e il piccolo Fefè, a noi lasci una voragine immensa e ci mancherai infinitamente. Riposa in pace papà”.
Intanto l’iter giudiziario che ha portato i due coniugi Olindo e Rosa alla condanna definitiva per pluriomicidio non si è ancora concluso definitivamente. La Cassazione, infatti, nell’aprile 2017 ha annullato con rinvio l’ordinanza con la quale la corte d’appello Brescia aveva dichiarato inammissibile la richiesta di incidente probatorio avanzata dai due. Via libera, dunque, all’analisi di nuovi reperti che – secondo la difesa – non sono mai stati presi in considerazione durante le indagini sulla strage. Qualora la richiesta fosse accolta, i due coniugi potrebbero quindi procedere con l’istanza di revisione del processo.