“L’agente sotto copertura sarebbe uno strumento efficace contro la corruzione che è all’origine del fenomeno mafioso”. Così il magistrato Franco Roberti, già procuratore nazionale antimafia dal 2013 al 2017, ospite al circolo Fuori Orario di Taneto di Gattatico dove è in corso la Festa del Fatto Quotidiano, auspica che il nuovo Parlamento introduca nel nostro ordinamento la figura “dell’ufficiale di polizia giudiziaria che operi all’interno della trama corruttiva già in atto: osserva, rileva gli elementi di reato e li riferisce al pm”. Uno strumento previsto, peraltro, nel contratto siglato da Lega e Movimento Cinque Stelle. “Sicuramente il programma presenta alcuni elementi condivisibili, come la a revisione della prescrizione, una lotta serrata alla corruzione e al conflitto d’interessi”.