Le proverbiali buche di Roma – che l’amministrazione ha cercato di tappare (in centro) prima dell’evento di oggi – hanno coinvolto anche il Giro d’Italia. La 21esima e ultima tappa della corsa, quella che attraversa le suggestive strade della Capitale, è stata neutralizzata a sette giri dal termine: significa che il percorso sarà coperto per intero, ma gli ultimi sette passaggi non varranno per la classifica finale. Perché? Lo hanno richiesto i corridori a causa del manto stradale, giudicato “pericoloso” per la loro incolumità (anche per colpa dei sampietrini). Un problema, questo, con cui i romani devono fare i conti ogni giorno. Ma al quale i ciclisti del Giro non sono abituati. Arrivati al terzo passaggio sul traguardo dei Fori Imperiali, quindi, il tempo è stato neutralizzato e Chris Froome è stato ufficialmente incoronato vincitore dell’edizione numero 101 del Giro d’Italia. Si tratta della prima volta per il corridore inglese, che ha già vinto quattro Tour e una Vuelta. Inizialmente sembrava che i corridori fossero pronti a un gesto plateale, cioè a fermarsi tutti insieme prima della linea del traguardo. Ma gli ufficiali di gara hanno accettato la proposta di accorciare la tappa, portata avanti da Elia Viviani per conto dei colleghi, e si è arrivati a una mediazione.
Queste le maglie assegnate definitivamente alla fine del Giro: maglia rosa della classifica generale a Chris Froome, che conquista anche la maglia azzurra della classifica del Gran premio della montagna. Maglia bianca della classifica di miglior giovane a Miguel Angel Lopez Moreno, mentre la ciclamino della classifica a punti è andata a Elia Viviani.
Sul caso è intervenuta la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà, che accusa la sindaca Raggi per “la figuraccia in mondovisione” subita dalla Capitale. “Non serviva la protesta dei corridori per certificare l’impraticabilità di campo di una città che quotidianamente mette a rischio la mobilità dei romani”. ha detto Cirinnà. “È ora che, dopo questo ennesimo e palese fallimento e le numerose emergenze irrisolte, da quella dei rifiuti a quella del trasporto pubblico, la sindaca prenda atto dell’incapacità sua e della sua Giunta di gestire in modo adeguato la Capitale del Paese”.