Il 13 marzo scorso la Corte Costituzionale aveva respinto le dimissioni presentate dal magistrato per peculato d’uso. L’accusa riguardava l’utilizzo dell’auto di servizio e dei buoni carburante
Il 7 maggio scorso è stato depositato nella cancelleria del Tribunale di Roma il provvedimento con cui il Giudice per le indagini preliminari ha archiviato, su richiesta della Procura di Roma, il procedimento penale nei confronti del giudice costituzionale Nicolò Zanon. Lo fa sapere una nota della Consulta.
Il 13 marzo scorso la Corte Costituzionale aveva respinto le dimissioni presentate dal magistrato per peculato d’uso. L’accusa riguardava l’utilizzo dell’auto di servizio e dei buoni carburante. Avvocato, docente di diritto costituzionale alla Statale di Milano, Zanon era stato nominato alla Consulta nel 2014. Nel 2010 fu eletto, su indicazione del centrodestra, al Consiglio superiore della magistratura. Sempre al centrodestra e in particolare a Silvio Berlusconi è legato un altro precedente noto nella carriera del giudice costituzionale. Era il 2011 quando il Corriere della Sera scoprì che l’allora componente laico del Csm aveva ricevuto 25mila euro dal leader di Forza Italia. In piena bufera post-bunga bunga, uscirono fuori gli estratti conto dell’allora Cavaliere a olgettine e simili e tra le somme in uscita spuntarono anche i quasi 25mila euro devoluti al costituzionalista.