Durante l'assemblea di lunedì, tutte le società della massima serie si sono espresse per uscire dall'accordo con l'intermediario spagnolo, nonostante la decisione di mettere sul piatto altri 186 milioni di euro come garanzia. Ora la Lega proverà ad intavolare trattative private per la vendita diretta agli operatori, con Sky in prima fila
L’infatuazione del pallone italiano per la Spagna è durata appena tre mesi. Con MediaPro è finita: la Lega calcio ha rotto il contratto con la società di Barcellona che si era aggiudicata i diritti tv del campionato per la cifra record di 1,05 miliardi di euro ma non aveva depositato le garanzie finanziarie. A costo di prendere meno soldi ma almeno sicuri, la Serie A tornerà presto a Sky.
La risoluzione è stata votata all’unanimità: stavolta nemmeno i più accaniti sostenitori degli spagnoli sono riusciti a difenderli. Motivo: la mancata presentazione della fideiussione da un miliardo prevista dal contratto, promessa inizialmente e poi disattesa quando le cose hanno cominciato a complicarsi, tra pareri sfavorevoli dell’Antitrust, ricorsi in tribunale di Sky e opposizione al progetto del canale tematico. La rottura era nell’aria da qualche tempo ed era già stata sfiorata la settimana scorsa, quando la mozione proposta dal commissario Malagò e dal presidente Miccichè si era fermata ad appena un voto dal quorum.
Il fronte guidato da Claudio Lotito e Urbano Cairo (con in testa Lazio, Milan e Udinese) era riuscito a resistere, strappando un’altra settimana di riflessione per concedere agli spagnoli un’ultima chance. Ma MediaPro non l’ha sfruttata: soltanto i soldi avrebbero potuto convincere i presidenti della Serie A, e invece di fideiussione miliardaria neanche a parlarne. Il patron Jaume Roures ha provato a rimediare con un’offerta alternativa dell’ultimo minuto: 186 milioni come ulteriore caparra, già deliberati dal Cda della sua società, ma comunque legati alla “commercializzazione” dei diritti, possibilmente tramite la realizzazione del canale che in questo momento sembra un azzardo realizzare. Per questo le garanzie non sono state accettate.
Con MediaPro è finita. O quasi. In realtà gli spagnoli da codice civile hanno ancora una settimana di tempo per presentare la fideiussione: non avendolo fatto fino ad ora, però, è difficile che succeda. Praticamente certo, invece, che la rottura unilaterale sfoci in un ulteriore contenzioso: gli spagnoli potrebbero fare causa alla Lega calcio, pur essendo loro inadempienti, attaccando il bando che avrebbe loro impedito di rivendere i diritti. Una mossa volta soprattutto a rientrare in possesso dei 64 milioni di euro già versati come caparra (c’è già chi ipotizza una risoluzione consensuale, con la restituzione dei soldi), ma che potrebbe anche rallentare i piani della Lega. Senza soldi, stremata dalle divisioni interne, preoccupata dal futuro, a questo punto alla Serie A non resta che rivolgersi a Sky, e sperare che la pay-tv di Murdoch abbia pietà del pallone, offrendo almeno 900 milioni di euro in cambio di un’esclusiva sul campionato che, senza più rivali sul mercato, sarà davvero totale. La decisione ormai è presa, i guai non sono ancora finiti.