Confronto acceso a Non è L’arena (La7) tra l’ex parlamentare del M5s, Alessandro Di Battista, e il deputato del Pd, Francesco Boccia, sulla richiesta di impeachment per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Di Battista ricorda le dichiarazioni di stima espresse da Boccia nei confronti di Paolo Savona e ribadisce: “E’ diritto di un Parlamento utilizzare la Costituzione per mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica”. Boccia replica: “La mia stima per il professor Savona non cambia certamente per tutto quello che è successo. Non mi rimangio le mie idee e i miei principi per la convenienza del momento. E tu sai che è avvenuto spesso in Parlamento, anche andando controvento. Io però chiedo a te e a Luigi Di Maio: ragazzi, non soffiate sul fuoco. Credimi, dire a una piazza che il capo dello Stato ha tradito il popolo italiano significa farsi male oggi e domani. Il Paese dobbiamo difenderlo entrambi da parti diverse in Parlamento”. “Francesco, lo dico a te e a tutti quanti” – ribatte Di Battista – “nessuno deve osare sostenere che il M5s non sia stata anche una forza capace di arginare una indignazione che, senza di noi, sarebbe sfociata in altre situazioni che noi scongiuriamo e che abbiamo sempre evitato. Non c’è mai stato un incidente nelle manifestazioni del M5s. Abbiamo tutto il diritto costituzionale di mettere in stato d’accusa il presidente della Repubblica”. “No” – commenta Boccia – “E’ un tuo diritto, ma permettimi di dire che è un errore gravissimo. Se il capo dello Stato dice che un ministro non va bene, anche se tu sei convinto del contrario, gli rispondi ‘signor sì’ e ricominci a lavorare per il Paese e per le tue idee. Diversamente è una follia che pagherai tu e pagheremo tutti domani”. “Non esiste” – controbatte Di Battista – “perché al capo dello Stato è andato bene ricevere un frodatore fiscale come Berlusconi“. “Non la buttare in rissa”, risponde il deputato Pd. “Non la sto buttando in rissa e ti prego di rispettarmi” – obietta Di Battista – “Non si può negare a un professore di fare il ministro per una opinione”. “E’ una prerogativa del capo dello Stato, difendiamo insieme la Costituzione“, risponde Boccia. Di Battista è irremovibile: “Ho sempre detto che il presidente della Repubblica ha tutto il diritto di dire alle forze politiche che un ministro non va bene, perché ha un’indagine a suo carico o è stato travolto da uno scandalo o ha dei legami con Cosa Nostra. E’ già successo. Ma il capo dello Stato non ha diritto di dire no a un ministro perché non ne condivide una opinione, perché non spetta a lui indirizzare politicamente un governo”.