Premessa. “Anche solo alludere a un contratto M5S + Pd è folle. M5S + Lega sarebbe il male minore, però un governo di scopo breve e poi al voto. Chi parla di Salvimaio, e ancor più di Grillusconi, è un disadattato neuronale perché non sa di cosa parla. Di Maio non sarà mai Premier di nulla. I 5 Stelle non andranno mai al Governo. Di Maio non ha nessun motivo di ridere, straparla di “cambiamento” e quando dice che “dureremo 5 anni” fa ridere. Dipende tutto da Salvini: se non è convinto dal Salvimaio, fa saltare il banco e vince da solo col centrodestra al prossimo giro”. E’ quel che ho scritto in questi mesi, dal 4 marzo a oggi, evitando volutamente di scrivere alcunché quando quasi tutti (io no) davano per scontata la nascita del governo Conte. Ovviamente ci ho preso su tutta la linea (giusto per esagerare, ho preso pure l’Inter in Champions League). Io non sbaglio mai. E se sbaglio è perché lo decido io. Quando volete sapere come andranno le cose, chiedetelo a me.

Tanto per esser chiari. Il Salvimaio mi piaceva zero e ho sempre detto che l’unica strada fosse tornare in fretta al voto. Quindi l’apparente epilogo di questo stillicidio pallosissimo mi va pure bene. Ma per arrivare sin qui è successo di tutto. Parliamone.

Mattarella ha sbagliato tutto. Il Capo dello Stato le ha prese tutte fino a una settimana fa: bravo. Poi ha combinato qualcosa di osceno e inaccettabile col “caso Savona”. Di fatto Mattarella ha certificato che votare, in questo paese, non serve a una sega. Conta più un diktat tedesco di 17 milioni di voti. Daje.

Che piglio. Fa piacere questo piglio di Mattarella, che ha giustamente esercitato il suo peso secondo l’art. 92 della Costituzione. Il punto è che, se il Presidente del Consiglio ti ha già dato garanzie sull’Europa e sull’Euro, e se pure Savona al pomeriggio ha dato rassicurazioni tipo “abiura” alla Galileo, far saltare tutto è folle e scellerato. Fa poi ridere le palle che un “trombone” come Savona venga fatto passare per rivoluzionario: dai, su. Savona era discutibile per “morale”, e infatti era surreale che ai 5 Stelle piacesse così tanto, ma crocifiggerlo per il suo parere sulla Germania è una reintroduzione del reato di opinione. Una mezza vergogna, che può giusto esaltare Calabresi o andrearomano. Cioè nessuno.

Che piglio 2. Mi sarebbe piaciuto che Mattarella avesse esibito lo stesso piglio quando gli chiesero di firmare quell’abominio del Rosatellum. Invece non fece un plissé. Al limite, se proprio voleva imporre un veto, Mattarella poteva esercitarlo su Salvini agli Interni. O sullo sconosciuto Conte. Su Savona proprio no. E’ poi bello che, in questo paese, le Madia possano serenamente fare i Ministri e le Boschi riscrivere la Costituzione, ma uno come Savona venga fatto passare per Bakunin. Siamo un paese irredimibile.

I renziani esultano. La miseria politico-intellettuale dei turborenziani – e cortigiani annessi – è tale da non rendersi conto che, se si vota a ottobre, i primi a rischiare l’estinzione sono loro. Vederli ora esultanti è come vedere i dinosauri ilari perché ad ammazzarli tutti non sarebbe stato un meteorite bensì un’eruzione (o una glaciazione, o quel che volete). Sia loro lieve l’analfabetismo crasso.

Salvini regna. Mattarella, con la sua mossa sommamente scellerata, ha appena regalato altri milioni di voti a Salvini, che dal 4 marzo non ne sbaglia una e che è il vero stratega di questi mesi. Di fatto, per “uccidere il populismo” oggi, Mattarella lo ha reso ancora più forte domani. Garantendogli l’apoteosi piena tra qualche mese. Bravo fenomeno.

Vince anche Berlusconi. E’ felice anche Berlusconi, perché – per quanto al tramonto – andrà al governo con tutto il centrodestra e potrà star tranquillo: niente leggi anticorruzione, niente Daspo ai corrotti, niente lotta alla prescrizione sbarazzina, niente legge sul conflitto di interessi. A fine anno avremo tutto il centrodestra al potere. E dovremo ringraziare quello che, secondo non pochi fenomeni “de-sinistra”, “ha salvato la democrazia”. Una prece.

Di Maio, ma che te ridi? L’ho scritto in tempi non sospetti e lui si è arrabbiato, ma non mi pare di avere avuto torto: mai fidarsi di Salvini, del Quirinale e più in generale di chi è più scaltro di te. “Faremo la storia”, “Saremo il governo del cambiamento”, “Dureremo cinque anni”. Ma de che, Di Maio? De che? Sei stato bravissimo a trattare Berlusconi per quello che è, ma sei anche stato di una ingenuità commovente. Ricordati: i 5 Stelle, al potere, non li faranno andare mai. E’ l’unica certezza nello scacchiere politico nostrano.

Non è vero che a ottobre nulla muterà. Sempre ammesso che a ottobre si torni a votare (faranno di tutto per imporci un altro governissimo), anche con la stessa legge elettorale il voto si polarizzerà e l’approccio degli italiani non sarà analogo a quello del 4 marzo. Sarà una cosa tipo-ballottaggio: o centrodestra, o 5 Stelle. I secondi riavranno Di Battista, e farà loro gioco. Ma vinceranno i primi. Tutto il resto verrà ridimensionato. Lo sanno tutti. Tranne i renziani, che del resto credono a uno come Renzi e quindi vivono in un mondo tutto loro. Se fossero dentro Matrix, tra la pillola rossa e quella blu, i renziani sceglierebbero un Big Babol. Scaduto.

Per concludere. Le elezioni sono inutili, Mattarella ha regalato il paese a Salvisconi e i mastini che hanno azzannato il pericolosissimo Conte possono ora serenamente ricominciare a leccare quel che resta di Renzi. Buona catastrofe e condoglianze.

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