Un dipendente del Casinò de la Vallée di Saint-Vincent, Domenico Avati, di 53 anni, ex direttore del personale della casa da gioco, secondo l’Ansa è indagato per corruzione elettorale. È accusato di aver fatto pressioni e versato denaro in cambio di voti alle recenti elezioni regionali, nelle quali era candidato nella lista dell’Union valdotaine (con 815 preferenze è risultato il terzo escluso). I carabinieri hanno perquisito la sua abitazione. Il pm Luca Ceccanti ipotizza sia la corruzione elettorale (offerta di utilità in cambio si voti) sia le pressioni a fini elettorali: tutto sarebbe avvenuto all’interno della casa da gioco.
Pochi giorni fa l’ex governatore della Valle d’Aosta Augusto Rollandin – già accusato di associazione a delinquere oltre che di concorso in corruzione, turbativa d’asta e peculato – nell’ambito di un’inchiesta su alcune partecipate regionaliè finito anche al centro di un’altra indagine, quella sui finanziamenti pubblici a favore del casinò di Saint Vincent. Secondo gli inquirenti, la casa da gioco ha falsificato i suoi bilanci per creare dei piani di sviluppo grazie ai quali ottenere dei finanziamenti pubblici. L’ipotesi di truffa aggravata riguarda i 140 milioni di euro di fondi erogati dalla Regione e le ricapitalizzazioni avvenute tra il 2012 e il 2015. Come sostengono le carte dell’inchiesta, coordinata dal pm Eugenia Menichetti e dal procuratore Paolo Fortuna, nel 2012 le reali perdite della società erano state di 26 milioni, a fronte dei 18 dichiarati, nel 2013 37 anziché 21, nel 2014 41 contro i 19 scritti in bilancio e nel 2015 42 invece di 18.