“Il tedesco diventerà la chiave per avere il sussidio completo”. Il premier austriaco Sebastian Kurtz ha fissato il principio nella riforma dello Stato sociale, già presente nell’accordo di coalizione, presentata il 28 maggio. Il livello di conoscenza B1 del tedesco sarà la condizione imprescindibile per i rifugiati o i richiedenti asilo affinché possano ottenere il sussidio statale di 863 euro. Nel caso in cui la conoscenza della lingua fosse insufficiente, la cifra scenderà a 563 euro. I nuovi arrivati o chi non sarà riconosciuto come rifugiato invece dovrà aspettare 5 anni prima di entrare nel sistema sociale austriaco e goderne i benefici. Il leader del partito di destra Fpoe, Heinz-Christian Strache, ha motivato la scelta della riforma dello stato sociale dicendo che era necessaria perché “i costi stavano esplodendo“.

Kurz, dopo i due giorni di ritiro del governo a Mauerbach, ha chiesto inoltre un nuovo mandato per Frontex in modo che l’”Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera” possa operare anche sulla costa meridionale del Mediterraneo in paesi terzi, con il loro consenso, ed impedire la partenza di nuovi migranti. Bisogna fermare i trafficanti ed “impedire che i migranti intraprendano il pericoloso cammino attraverso il Mediterraneo“, ha affermato il capo del governo austriaco in una intervista al domenicale tedesco Welt am Sonntag. Frontex, ha aggiunto, deve poter “fermare i migranti illegali alle nostre frontiere esterne, approvvigionarli e poi, nel caso ideale, inviarli immediatamente nel paese d’origine o di transito”, ha aggiunto Kurz.

Il cancelliere austriaco ha poi definito “non realista” il sistema della ripartizione di quote dei migranti, che divide i paesi europei. “Non vedo come l’Austria possa approvare le quote dei rifugiati, specialmente se non tiene conto l’affluenza degli ultimi anni”, ha rimarcato.

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