E ora tutti a farsi tre domande. Anzitutto, in base alla Costituzione poteva Sergio Mattarella fare quello che ha fatto? Poi, quel che ha fatto giustifica, sempre in base alla Costituzione, le richieste di impeachment avanzate da Fratelli d’Italia e Cinquestelle? Infine, posto che, come vedremo, costituzionalmente potesse fare quel che ha fatto, e dunque non possa essere messo in stato d’accusa, ha fatto bene a farlo, politicamente? Qui di seguito ripeto, sui primi due punti, quel che dice la Costituzione repubblicana, nella sua interpretazione costante; sul terzo, invece, critico politicamente il Presidente della Repubblica: caduto anche lui, come i Cinquestelle, nella trappola tesagli da Salvini.
Costituzionalmente, Mattarella poteva fare quello che ha fatto; secondo i costituzionalisti il Presidente è un’istituzione di garanzia o contromaggioritaria, come si dice negli Stati Uniti della Corte suprema. Una marea di precedenti autorizzava il Presidente a negare la nomina di Savona: uno per tutti il caso Previti, quando Berlusconi pretese di farlo ministro della Giustizia. Del resto, domenica mattina molti prevedevano che succedesse. Certo, Mattarella non poteva respingere Savona solo per le sue idee, che fra l’altro in gran parte condivido: semmai per la tempesta che la sua nomina avrebbe provocato. Qui credo che sia caduto nella trappola di Salvini, impuntatosi su Savona al solo fine di sbarazzarsi dei Cinquestelle e poter tornare al voto con la destra.
Costituzionalmente, dunque, la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato della Costituzione semplicemente non esiste. Basta leggersi l’art. 90 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione». Nominare oppure no un ministro rientra nell’esercizio delle funzioni del Presidente e non costituisce né alto tradimento (come l’accordo con il nemico in tempo di guerra) né attentato alla Costituzione (come un golpe militare). Che Di Maio abbia seguito Giorgia Meloni su questo mostra che è mal consigliato, o che fa di testa sua.
Tutto questo ammesso, ha fatto bene, politicamente, il Presidente della Repubblica a fare quel che ha fatto? Penso proprio di no: non doveva chiedersi solo come avrebbero reagito l’Europa, i mercati o le agenzie di rating, ma soprattutto come avrebbero reagito gli italiani. Che non l’hanno presa bene, a giudicare dai primi sondaggi, e nonostante tutte le buone ragioni addotte dal Presidente. Ora il rischio, per Mattarella, non è un impeachment che non esiste, ma ritrovarsi, a settembre, a dover dare l’incarico a una maggioranza di destra dopo un’estate di attacchi violentissimi e di turbolenze finanziarie. Già, perché neppure i mercati sembrano aver preso troppo bene, neppure loro, la scelta di Cottarelli.
Mauro Barberis
Docente universitario e scrittore
Politica - 29 Maggio 2018
Governo, Mattarella è caduto nella trappola di Salvini. Ma l’impeachment non esiste
E ora tutti a farsi tre domande. Anzitutto, in base alla Costituzione poteva Sergio Mattarella fare quello che ha fatto? Poi, quel che ha fatto giustifica, sempre in base alla Costituzione, le richieste di impeachment avanzate da Fratelli d’Italia e Cinquestelle? Infine, posto che, come vedremo, costituzionalmente potesse fare quel che ha fatto, e dunque non possa essere messo in stato d’accusa, ha fatto bene a farlo, politicamente? Qui di seguito ripeto, sui primi due punti, quel che dice la Costituzione repubblicana, nella sua interpretazione costante; sul terzo, invece, critico politicamente il Presidente della Repubblica: caduto anche lui, come i Cinquestelle, nella trappola tesagli da Salvini.
Costituzionalmente, Mattarella poteva fare quello che ha fatto; secondo i costituzionalisti il Presidente è un’istituzione di garanzia o contromaggioritaria, come si dice negli Stati Uniti della Corte suprema. Una marea di precedenti autorizzava il Presidente a negare la nomina di Savona: uno per tutti il caso Previti, quando Berlusconi pretese di farlo ministro della Giustizia. Del resto, domenica mattina molti prevedevano che succedesse. Certo, Mattarella non poteva respingere Savona solo per le sue idee, che fra l’altro in gran parte condivido: semmai per la tempesta che la sua nomina avrebbe provocato. Qui credo che sia caduto nella trappola di Salvini, impuntatosi su Savona al solo fine di sbarazzarsi dei Cinquestelle e poter tornare al voto con la destra.
Costituzionalmente, dunque, la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato della Costituzione semplicemente non esiste. Basta leggersi l’art. 90 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione». Nominare oppure no un ministro rientra nell’esercizio delle funzioni del Presidente e non costituisce né alto tradimento (come l’accordo con il nemico in tempo di guerra) né attentato alla Costituzione (come un golpe militare). Che Di Maio abbia seguito Giorgia Meloni su questo mostra che è mal consigliato, o che fa di testa sua.
Tutto questo ammesso, ha fatto bene, politicamente, il Presidente della Repubblica a fare quel che ha fatto? Penso proprio di no: non doveva chiedersi solo come avrebbero reagito l’Europa, i mercati o le agenzie di rating, ma soprattutto come avrebbero reagito gli italiani. Che non l’hanno presa bene, a giudicare dai primi sondaggi, e nonostante tutte le buone ragioni addotte dal Presidente. Ora il rischio, per Mattarella, non è un impeachment che non esiste, ma ritrovarsi, a settembre, a dover dare l’incarico a una maggioranza di destra dopo un’estate di attacchi violentissimi e di turbolenze finanziarie. Già, perché neppure i mercati sembrano aver preso troppo bene, neppure loro, la scelta di Cottarelli.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Tel Aviv, 20 feb. (Adnkronos/Afp) - Migliaia di israeliani si sono radunati nella piazza di Tel Aviv, soprannominata "Piazza degli ostaggi", e hanno osservato un minuto di silenzio dopo che Hamas ha consegnato i corpi di quattro ostaggi di Gaza. Il minuto di silenzio è stato osservato all'inizio di una manifestazione di solidarietà con le famiglie degli ostaggi uccisi, tra cui, secondo Hamas, ci sono tre membri della famiglia Bibas.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Digital Europe è il nuovo programma di finanziamento della Commissione Europea che promuove e sovvenzione progetti basati sulla trasformazione digitale; l’obiettivo del programma è sviluppare tecnologie digitali accessibili e renderle disponibili alle imprese, ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche". Si legge in una nota.
"Il programma dispone di una dotazione finanziaria pari ad euro 7,5 miliardi che saranno utilizzati per il raggiungimento del duplice obiettivo dell’Unione Europea in merito alla transizione verde e della trasformazione digitale, con focus prioritario in cinque settori cruciali: High performance computing, Intelligenza Articiale, Cybersecurity, Competenze digitali avanzate, Sviluppo e interoperabilità della capacità digitale. Digital Europe intende inoltre aumentare le competenze digitali avanzate, attraverso una costante attività di formazione a studenti, professionisti e lavoratori, nonchè colmare il divario tra la ricerca sulle tecnologie digitali e la diffusione sul mercato. Un altro elemento che contraddistingue Digital Europe come programma, sono i Digital Innovation Hubs".
"Ma cosa sono? Sono i Poli dell’Innovazione Digitale (ma dai tratti non così dissimili a quelli degli sportelli unici) ideati per aiutare le aziende, in particolare le PMI, a migliorare la loro dotazione e la conoscenza del mondo digitale; queste attività formative – e non solo – avranno il triplice obiettivo di sostenere la transizione digitale e la sostenibilità delle aziende, di aumentarne la competitività a livello internazionale e di migliorare i processi di business/produzione, i prodotti o i servizi utilizzando le tecnologie digitali. Il programma si inserisce in una rete di programmi e misure predisposte dall’Unione Europea per è complementare a una serie di altri programmi a sostegno della trasformazione digitale come: Horizon Europe, CEF – Connecting Europe Facility, EU4Health, InvestEU, RFF – Recovery and Resilience Facility, PAC e relativa strategia di trasformazione digitale, Politica di coesione dell’Unione Europea".