Lo chiamano "il lobbista", è noto per le sue uscite poco politically correct e tra le sue frequentazioni passate figurano esponenti della criminalità organizzata ed ex nazisti. Ecco chi è e da dove viene il titolare del bilancio nella Commissione europea
Lo chiamano “il lobbista”, è noto per le sue uscite poco politically correct e per le sue amicizie controverse. Chi è e da dove viene Gunther Oettinger l’attuale commissario europeo per il bilancio e le risorse umane? Membro della Cdu, il partito della cancelliera Angela Merkel, ha scalato velocemente i vertici del partito nel Land del Baden Wurttemberg fino a diventare governatore dello stato sud-occidentale nel 2005, per essere riconfermato nel 2006.
Nel 2009 inizia la carriera europea entrando nella commissione Barroso II e nel 2010 ricopre il ruolo di Commissario per l’energia, nel 2014 all’economia e le società digitali e nel 2017 entra in carica come Commissario per il bilancio e le risorse umane. Se la dichiarazione sugli elettori italiani può sembrare piuttosto dura, bisogna ricordare che fu lo stesso Oettinger a proporre, nel 2011, di tenere a mezz’asta le bandiere degli stati Ue con un alto debito pubblico.
Omosessuali, donne e valloni – Se la carriera di Oettinger è rapida, le sue sparate vanno di pari passo. Il commissario di una nazione che ha avuto bisogno di una legge per introdurre le quote rosa all’interno dei board delle maggiori aziende, dichiarò che queste sono l’unico mezzo per le donne di fare carriera. Sempre sul filone sessista si inserisce la triste battuta sui matrimoni omosessuali, proferita quando Oettinger, criticando le politiche di sostegno alla maternità tedesche, si domandò se le nozze gay sarebbero diventate presto obbligatori.
Per non farsi sfuggire nulla il commissario sfociò anche nel razzismo, facendosi beffa del modo di vestire di una delegazione di ministri cinesi e definendoli “occhi a mandorla”. Poi fu il turno della Vallonia, che a causa dell’opposizione al trattato Ttip, venne definita una regione comandata da un “pugno di comunisti”.
Aerei e amicizie – Ma le sparate alla leggera non sono l’unico vizio di Oettinger. A gennaio il nome del commissario campeggiò su tutti i giornali tedeschi per l’amicizia con un certo Mario L., arrestato in un blitz congiunto tra polizia tedesca e italiana contro la ‘ndrangheta in Germania. Per difendersi disse che si trattava di una vecchia conoscenza maturata in gioventù e di un rapporto interrotto nel lontano 1994.
Ma su un’altra vicenda la difesa del tedesco è sembrata essere meno solida. Nel novembre 2016, il commissario, ha approfittato di un volo gratuito da parte di Klaus Mangold, un imprenditore e lobbista molto vicino al Cremlino, per incontrare il presidente ungherese Viktor Orbán. Il regolamento europeo per i commissari impone di dichiarare tutte le donazioni superiori ai 150€, ma non fa esplicito riferimento ai jet. Oettinger ha prontamente dichiarato di aver utilizzato il “passaggio” per l’assenza di voli di linea e per giungere in orario all’incontro a Budapest, ma le domande sull’etica di questa mossa rimangono ancora aperte.
Tra i suoi amici figura anche Hans Filbinger, ex governatore dello stato del Baden Wurttemberg costretto a dimettersi per il suo ruolo nella marina militare e come giudice durante la Seconda guerra mondiale, quindi sotto il Nazionalsocialismo. Il commissario gli dedico un elogio durante i funerali, di cui in seguito si pentì.
Volkswagen ed energia – Quando era all’energia, il tedesco ha ricevuto forti critiche per la sua vicinanza al colosso dell’industria automobilistica Volkswagen. Martin Winterkorn, ex Ceo di VW coinvolto nello scandalo Dieselgate, chiedeva a Oettinger di non inserire dei limiti troppo stringenti di CO2 entro il 2020 per le case automobilistiche e il commissario prometteva una certa flessibilità da parte della Commissione Europea, confermandola attraverso una lettera indirizzata proprio a Winterkorn.
Risalendo invece al 2013, Oettinger venne accusato di aver modificato un rapporto ufficiale della Commissione Europea per nascondere il fatto che le energie convenzionali fossero più sovvenzionate delle rinnovabili, essendo lui stesso convinto che le rinnovabili fossero troppo costose. Per dimostrarlo ordinò un elenco dettagliato delle sovvenzioni all’energia dell’Ue, ma cancello i dati dell’energia nucleare e di quella fossile, lasciando solo quelli delle rinnovabili.
Ben conosciuto nel suo Land – Se in Europa è ben conosciuto per uscite e condotta, nel suo Land non è da meno. Durante il suo governatorato, il commissario era comproprietario al 25% di una società di consulenza a Ditzingen. Secondo il quotidiano Stuttgarter Zeitung, del gruppo, denominato Oettinger, faceva parte anche la Sparkassenverband del Baden Wurttemberg (Cassa di risparmio), il cui presidente Peter Schneider era anche a capo del gruppo Oettinger. Questa connessione risultava piuttosto strana, in quanto il governatore presiedeva il Land che sovrintendeva all’associazione delle casse di risparmio, che a sua volta era coinvolta nella sua compagnia.
Ma Schneider non fu l’unica pecca in patria. Infatti, nell’ottobre 2010 si scoprì che la nuova ragazza di Oettinger, Friederike Beyer, era membro del comitato esecutivo di una fondazione, Ece, che era intenzionata a costruire un centro commerciale nella nuova stazione Stoccarda 21, progetto molto contestato in città per i costi lievitati e l’impatto ambientale. Secondo il settimanale Der Spiegel l’allora governo del Land, presieduto proprio da Oettinger, grande sostenitore del progetto, già nel 2009 prevedeva maggiori costi e non informò parlamento e popolazione.