A processo Mario Cattaneo dal cui fucile il 10 marzo 2017 partì una rosa di pallini che ammazzò Petre Ungureanu, un romeno di 32 anni che era entrato per rubare con dei complici nel suo locale. Lo scorso ottobre la procura derubricò l'accusa che all'inizio era omicidio volontario
È stato rinviato a giudizio oggi dal gup Isabella Ciriaco, Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano dal cui fucile il 10 marzo 2017 partì una rosa di pallini che ammazzò Petre Ungureanu, un romeno di 32 anni che era entrato per rubare con dei complici nel suo locale. Lo scorso ottobre la procura derubricò l’accusa da omicidio volontario a eccesso di legittima difesa.
A cercare di introdursi nel locale di Cattaneo erano stati in quattro. Il proprietario, sentito il rumore, si era alzato dal letto ed era sceso in cortile scoprendo i ladri. Qui – secondo il suo racconto – si era verificata una colluttazione, tanto che il 68enne rimase lievemente ferito a un braccio e a una gamba. Al culmine dello scontro fisico il ristoratore sparò colpendo uno dei quattro alla schiena. Il malvivente non morì sul posto: i complici cercarono di portarlo via, prima di abbandonarlo in una stradina poco lontano dal locale, davanti al cimitero di Gugnano, dov’è poi stato trovato senza vita. Il bottino lasciato a terra durante la fuga consisteva in pochi euro del fondo cassa e alcune stecche di sigarette.