Complessivamente Anas ha previsto interventi per 242 milioni di euro che dovrebbero rettificare la statale di Alemagna, prevedendo opere complementari per l'attraversamento dei paesi di montagna. Ma Gianni Vittorio Armani ha annunciato: "Ci ricorderemo che abbiamo fatto quelle opere per i Mondiali 2021, anche se non sono state pronte per quella data”
CORTINA – Le incompiute e lo spreco di denaro nel caso di grandi eventi sportivi sono una preoccupante costante italiana. Ne sanno qualcosa le casse dello Stato costrette a pagare fino ad oltre un quarto di secolo dopo le spese sostenute per Italia ’90, il campionato del mondo di calcio. Adesso, in previsione, dei Mondiali di sci del 2021 a Cortina d’Ampezzo, è già in arrivo una doccia fredda anticipata. E riguarda il problema della viabilità, ovvero dell’accesso per strada alla sede dell’importante avvenimento agonistico.
Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Anas, ha partecipato a un sopralluogo in provincia di Treviso per i lavori del Ponte della Priula che sarà chiuso a lungo per restauro. E alla fine ha annunciato che le opere per Cortina 2021 non saranno pronte in tempo. Complessivamente Anas ha previsto interventi per 242 milioni di euro che dovrebbero rettificare la statale di Alemagna, prevedendo opere complementari per l’attraversamento dei paesi di montagna. Per le varianti di Tai di Cadore, Valle di Cadore, San Vito di Cadore e Cortina d’Ampezzo, ciascuna del costo di una trentina di milioni, i tempi non saranno rispettati.
Ecco l’annuncio di Armani: “Per i bypass e gli accessi ai centri i lavori non partiranno prima della fine del 2019, il che ovviamente non è compatibile con la realizzazione entro i tempi previsti”. In totale il piano dell’Anas, che fu presentato in pompa magna un paio di anni fa, prevede 42 progetti. L’amministratore delegato ha spiegato: “Abbiamo attualmente 7 cantieri in corso e altri 4 in aggiudicazione. Per altri 11 siamo in gara d’appalto e prevediamo la consegna entro marzo”. Questi ultimi si riferiscono ai collegamenti viari con i paesi che si trovano lungo la Statale 51. Armani ha ricostruito quella che a suo dire è stata una perdita di tempo: “Ci sono stati due anni e mezzo di discussione e concertazione con gli enti locali. Poi un indirizzo del ministero delle infrastrutture che proponeva di fare una procedura di screening che doveva essere più veloce della Valutazione di impatto ambientale. Invece c’è voluto il doppio di tempo della Via, oltretutto per arrivare alla prescrizione di fare comunque la Via: questo non la dice bene sulle procedure burocratiche dal punto di vista della gestione delle opere”.
Bisognerà quindi attendere l’estate per avviare la procedura Via. Da lì scatteranno i 180 giorni previsti. “Quasi mai vengono rispettati. Quindi arriveremo a febbraio. Per la gara d’appalto ci vorranno altri sei mesi, dunque l’inizio dei lavori non sarà prima della fine del 2019. Stiamo vedendo se una parte della variante di Cortina possa essere implementata nei tempi previsti. Siamo consapevoli che queste opere non sono strettamente necessarie per i Mondiali, però come Paese non è bellissimo organizzare degli eventi con una scadenza e poi non arrivare pronti per quella scadenza”.
In realtà nell’imbuto della Statale 51 i collegamenti saranno importanti vista la mole di persone (non solo atleti e staff) che si muoveranno per fare da spettatori alle gare e che troveranno alloggio lungo tutto la vallata. Armani si è consolato così: “I cantieri saranno avviati tutti quanti entro i Mondiali e ci sarà un segnale che l’evento, per quel territorio, ha creato l’opportunità per la sistemazione a lungo termine di strade che hanno anche duemila anni di storia. Ci ricorderemo che abbiamo fatto quelle opere per i Mondiali del 2021, anche se non sono state pronte per quella data”.
Commento di Giampietro Ghedina, sindaco di Cortina. “L’importante è che si comincino i cantieri e che non si levino le risorse destinate all’Alemagna. Se poi i lavori non saranno chiusi entro il 2021, ce ne faremo una ragione. Si tratta di opere che hanno una valenza che va oltre i Mondiali: sono attese da tutto il Bellunese da decenni”. È la solita storia italiana: i grandi eventi servono ad avviare progetti di ordinaria programmazione. Si approvano i lavori, che sono destinati ad arrivare sempre in ritardo.