Per le minacce e gli insulti comparsi sui social nei confronti di Sergio Mattarella ci sono i primi indagati. Tre le persone sotto inchiesta a Palermo nel fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal pm Gery Ferrara, ma al vaglio ci sono altre decine di frasi apparse su altri profili. La procura li accusa di attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, reati puniti fino a 15 anni di reclusione.

Gli indagati sono Manlio Cassarà, Michele Calabrese e Eloisa Zanrosso. I loro nomi non corrispondono a quelli usati su Facebook, perché come accertato dalla Digos palermitana i post ingiuriosi erano stati scritti tramite profili fake. Tutti i casi si riferiscono alla pioggia di insulti al Capo dello Stato dopo il “no” al governo Conte per la presenza di Paolo Savona al ministero dell’Economia.

Cassarà, palermitano, aveva scritto “hanno ucciso il fratello sbagliato”, riferendosi all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, assassinato da Cosa Nostra nel 1980, è stato sommerso da post critici. Calabrese era autore di un post analogo, mentre Eloisa Zanrosso aveva scritto: “Ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?”.

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