Dalle critiche ai timori. Ora la stampa tedesca non parla più degli italiani “scrocconi”, guarda con apprensione alla crisi di governo e analizza l’andamento dei mercati: un eventuale default o un’uscita dall’euro è quello che ad oggi spaventa la Germania. E le preoccupazione arrivano direttamente dal governo di Berlino, come emerge dai retroscena interni alla Cdu rivelati dal giornale Die Welt. Alcuni esponenti del partito di Angela Merkel confermano le paure della cancelliera che vorrebbe intervenire sulla situazione italiana, ma teme gli effetti che un’eventuale parola fuori posto potrebbe avere nel nostro Paese come nella stessa Germania, dove i partiti euroscettici sono pronti a saltarle addosso in caso di eventuali aiuti all’Italia. Non si può dimenticare che anche Berlino ha avuto la sua crisi e le sue difficoltà nella formazione del nuovo governo, prima del faticoso ritorno alla Grosse Koalition tra Cdu e Spd, riuscito ma più fragile che in passato. Dopo le elezioni del settembre scorso, al Bundestag siedono anche 94 deputati della Afd, l’ultradestra tedesca che ha in mano la guida dell’opposizione, e altri 80 liberali della Fdp, il partito di Christian Lindner tornato in Parlamento grazie alle critiche all’Unione europea e responsabile del fallimento del primo contratto di governo avviato dalla Merkel. Ecco perché la Cdu e l’intera coalizione di governo si sente “sotto pressione”, scrive Die Welt.
La cancelliera intende proseguire nel progetto di rafforzamento dell’unione monetaria, come stabilito anche nei patti con i socialdemocratici. Ma un qualunque passo verso le esigenze italiane verrebbe tradotto dai partiti euroscettici come un sacrificio degli interessi tedeschi, con conseguente aumento dei loro consensi. Jeromin Zettelmeyer, ex capo dipartimento del ministero dell’Economia, sostiene che “la classe politica tedesca deve chiedersi se ha la volontà di mantenere l’Italia nell’unione monetaria “. La questione, aggiunge Die Welt, è se Merkel ha il capitale politico per sostenere la decisione di un aiuto all’Italia.
Su questo punto infatti è lo stesso partito della cancelliera a scricchiolare. “Senza un ritorno a una politica fiscale responsabile da parte dell’Italia, la Cdu non accetterà di rafforzare l’unione monetaria con un’ulteriore assunzione di rischi da parte della Germania”, minaccia Eckhardt Rehberg, esperto finanziario dello stessa partito di governo. La fedeltà alle regole europee, spiega Die Welt, è diventata ormai un mantra in Germania. Per questo Merkel preferisce per ora la strada del silenzio e lavoro sotto traccia per cooperare con Roma, riferisce il quotidiano tedesco.
La cancelliera vuole evitare anche che un suo intervento pubblico possa essere frainteso e rinvigorire le teoria di un’ingerenza della Germania negli affari interni italiani, sulla scia di quanto successo dopo le parole del commissario al bilancio Ue Gunther Oettinger: “I mercati spingeranno gli italiani a non votare per i populisti”. Il politico tedesco, anche lui esponente della Cdu, si è poi scusato. Ma in realtà ha detto quello che in Germania pensano in molti, come scrive nel suo editoriale il corrispondente da Bruxelles di Der Spiegel: “Nulla di ciò che ha detto Oettinger è sbagliato – ha scritto Markus Becker – ma era il mittente sbagliato del messaggio giusto. Ha detto la verità e alla fine ha aiutato i nemici della verità”.
L’andamento dei mercati è infatti l’argomento che tiene banco sulla stampa tedesca. “L’ora della resa dei conti è arrivata”, titola la Sueddeutsche Zeitung, mentre per la Frankfurter Allgemeine Zeitung “La crisi è tornata”. Thomas Altmann della società di consulenza finanziaria QC Partners riferisce invece alla Deutsche Welle di “primi segnali di panico”, soprattutto sul mercato obbligazionario. Anche se le azioni della Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, sono scese sotto quota dieci euro anche per effetto della situazione italiana, la Germania non sta subendo per ora rilevanti effetti negativi. Quello che preoccupa però è “il nervosismo degli investitori”, scrive la Sz, oltre alla flessione al ribasso del cambio euro-dollaro e all’andamento della Borsa di Francoforte, come spiega il Rheinische Post. L’avvertimento a non sottovalutare la situazione italiana arriva anche da Marcel Fratscher, presidente dell’Istituto tedesco di ricerca economica: “Se l’Italia si avvicina ad una crisi, è troppo grande per essere salvata. A quel punto la vedrei buia per l’Europa”.