La Provincia di Bolzano assume l’ex senatrice Pd Francesca Puglisi per “migliorare l’immagine” e scatena la polemica. Puglisi è compagna di Gianclaudio Bressa, che insieme a Maria Elena Boschi in Parlamento è tornato grazie alla candidatura proprio nel collegio “bunker” di Bolzano. La scelta ha istigato le reazione della destra locale, italiana come tedesca. “Esistono due parole evidentemente poco conosciute al Partito Democratico: opportunità e decenza”, ha commentato Alessandro Urzì, consigliere di Alto Adige nel Cuore – Fratelli d’Italia. E ora è la stessa Puglisi a valutare un dietrofront: “Visto l’impegno che mi verrebbe chiesto a Roma e lo stipendio di 2.650 euro netti mensili, potrei anche rinunciare”, ha annunciato a Repubblica.it.
Urzì sottolinea in particolare che l’ex senatrice Pd non è in possesso del Patentino di bilinguismo, requisito necessario in tutti gli ambiti lavorativi per poter essere assunti dalla Provincia di Bolzano. Lo stesso fa la destra tedesca: Andreas Pöder, leader di BürgerUnion, si chiede come sia possibile designare “ambasciatrice del Sudtirolo” una persona che non possiede i requisiti linguistici necessari. Anche i partiti indipendentisti Die Freiheitlichen e Südtiroler Freiheit attaccano, come riferisce la testata online Salto.bz: “Si tratta di un inciucio intollerabile”.
Puglisi ha ricevuto un incarico a tempo determinato fino a fine anno (rinnovabile per altri due) e riceverà, secondo quanto scritto nella delibera approvata dalla giunta provinciale martedì 29 maggio, lo stipendio previsto in base al contratto nazionale giornalistico. Secondo Pöder costerà ai contribuenti complessivamente circa 75mila euro. Dovrà lavorare da Roma e il suo compito sarà quello di migliorare l’immagine dell’Alto Adige nel resto d’Italia. Un’operazione ritenuta necessaria dal presidente della Provincia Arno Kompatscher dopo che una recente indagine, commissionata da Bolzano stessa, aveva fatto emergere come i sudtirolesi siano considerati arroganti agli occhi degli italiani.
Il curriculum dell’ex senatrice Pd Puglisi corrisponde ai requisiti richiesti, specifica la delibera: giornalista pubblicista e con varie esperienze nella comunicazione, nelle pubbliche relazioni e negli uffici stampa, ma anche laureata in Economia e commercio, già consigliera comunale e provinciale a Bologna, oltre all’altra esperienza politica in Senato. Inoltre dovrà lavorare da Roma, non a Bolzano, proprio per cercare di cambiare “la percezione che si ha del Sudtirolo sul territorio nazionale”, spiega la delibera.
Ci sono però alcuni punti che non tornano, come evidenziano gli attacchi della destra italiana e tedesca. Oltre al legame privato con Gianclaudio Bressa, c’è per esempio la questione del mancato Patentino di bilinguismo, ma anche la stranezza che, secondo quanto riferisce sempre la delibera di giunta, Puglisi sia stata l’unica a presentarsi al colloquio per avere quel posto, dopo che erano arrivate in tutto due candidature. La stessa delibera spiega che l’ex senatrice Pd non è in possesso del “Livello A” del Patentino, quello richiesto per essere assunti dalla Provincia. L’incarico le è stato assegnato però in base all’articolo 28 del decreto del presidente della Provincia del 2013.
“Per alcuni incarichi si può derogare dal principio del Patentino. Lo si fa spesso per la sanità, ad esempio, perché è molto difficile trovare medici bilingue. E’ successo altre volte anche nell’amministrazione”, spiegano al fattoquotidiano.it dall’Agenzia per la stampa e la comunicazione della Provincia di Bolzano, ufficio di cui Puglisi sarà ufficialmente dipendente. Inizialmente però, il bando prevedeva il requisito del bilinguismo, ma “è stata assunta in deroga a questo principio perché si è presentata solo lei”, è la giustificazione.
Su questo punto polemizza ancora Urzì: “La stragrande maggioranza dei potenziali interessati risulta non avessero nemmeno saputo di questa opportunità – scrive in un comunicato – e appare sospetto anche il fatto che si siano presentati solo in due, di cui uno senza prendere poi parte ai colloqui”. “Sarà stato per il requisito del patentino che veniva richiesto e che forse molti non avevano O sarà perché appunto l’informazione sul bando si è fatto di tutto per occultarla?”, attacca il coordinatore regionale di Fdi.
“Il bando è stato pubblicato sul sito web della Provincia per dieci giorni, un tempo standard”, spiega ancora l’Agenzia per la stampa e la comunicazione. “E in passato altri nostri bandi sono persino andati a vuoto – raccontano – in questo caso, probabilmente non in molti erano interessati a spostarsi a Roma”. Nella Capitale, Puglisi troverebbe invece il suo compagno Bressa, impegnato a Palazzo Madama.
Bressa non è un politico qualunque in Alto Adige. Dalle parti di Bolzano la sua candidatura alle elezioni del 4 marzo aveva fatto discutere tanto quanto quella di Maria Elena Boschi. Il senatore di Belluno è infatti l’architetto dell’alleanza tra Südtiroler Volkspartei (Svp) e Pd che regge il Consiglio provinciale e ha permesso al centrosinistra di fare incetta di seggi in Alto Adige. Per candidare Bressa al collegio senatoriale di Bolzano è stata persino prevista una deroga al regolamento Pd, permettendogli la sesta candidatura al fianco della Boschi scelta per la Camera. E a volere il suo nome sono stati soprattutto i sudtirolesi della Svp.