Se si andasse alle elezioni oggi, il centrodestra potrebbe avere la maggioranza assoluta alla Camera. Ma se decidesse di fare un listone unico (improbabile per come sono oggi i rapporti tra i tre partiti), il M5s schizzerebbe oltre il 40 per cento. E’ la sintesi dei sondaggi di Euromedia Research e Istituto Piepoli per Porta a Porta. Una rilevazione che conferma le tendenze registrate da altri istituti, in particolare per la Lega, e smentisce – almeno in questo caso – un calo brusco dei Cinquestelle, come invece segnalato altrove. Il trend, confermato dai direttori dei due istituti Alessandra Ghisleri e Nicola Piepoli, è quello di una polarizzazione del voto verso i due schieramenti principali, centrodestra e M5s, con un conseguente schiacciamento del centrosinistra.

La Lega impenna
Nel dettaglio la Lega conferma l’impennata rispetto al 4 marzo, con un aumento di oltre 6 punti. Forza Italia cala di parecchio per Euromedia, di poco per Piepoli, mentre è confermato il primo scivolamento dei Fratelli d’Italia dopo un lungo periodo di stabilità. Tutto insieme il centrodestra oscillerebbe oggi tra il 40,4 e il 41,5 per cento. Una percentuale che secondo la Ghisleri avvicinerebbe molto la coalizione alla maggioranza in Parlamento. Per la direttrice di Euromedia la quota “di sicurezza” per avere i seggi sufficienti sia alla Camera che al Senato è fissata al 43 per cento.

Il M5s regge
Il Movimento Cinque Stelle resta il primo partito, ma qui i due istituti demoscopici si dividono: per Euromedia è in salita al 33,7 con un sensibile aumento dell’1 per cento, mentre Piepoli segnala un calo rispetto al 4 marzo, così come molti altri istituti in questi giorni.

La crisi in fondo a sinistra
Resta, infine, la crisi nera di tutto il centrosinistra, dal Pd a Liberi e Uguali. Per Euromedia i democratici non frenano la caduta, che anzi diventa tonfo di quasi 2 punti percentuali. Anche qui in contraddizione con Piepoli che dà il Pd più o meno stabile con un lieve respiro di sollievo. Segno meno, invece, per tutti gli alleati: Bonino, Verdi, socialisti, centristi e via dicendo. Il centrosinistra tutto insieme non andrebbe oltre una forbice tra il 20 e il 22,5 per cento che sarebbe migliorata di poco dall’eventuale contributo di Liberi e Uguali, in depressione, stimati addirittura tra l’1,5 e il 2.

Se il centrodestra facesse il listone unico
I due istituti di sondaggio, per Porta a Porta, ha elaborato anche due scenari diversi. Il primo prevede che il centrodestra si presenti con un listone unico che comprenda un simbolo solo per Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Per come si sta sviluppando il dibattito politico delle ultime settimane (ma anche di quello precedente alle elezioni politiche) sembra quasi impossibile. In ogni caso, in un quadro del genere, il centrodestra ne uscirebbe svantaggiato non di poco perché non supererebbe il 37,6 (Euromedia) o addirittura il 35 (Piepoli), contro il 40-42 stimato con i tre partiti in corsa autonoma. Questo scenario provocherebbe, peraltro, una polarizzazione del voto che spingerebbe gli “anti-destra” a scegliere il M5s: così il Movimento potrebbe sfondare quota 40, fino al 43 (Euromedia). Con lo stritolamento conseguente del Pd, impalato tra il 15 e il 20. E’ la riprova, spiega la Ghisleri, di un effetto trascinamento soprattutto dai partiti più piccoli della sinistra verso il M5s per contrastare il centrodestra.

Alleanza elettorale M5s-Lega
Euromedia e Piepoli, infine, hanno chiesto agli intervistati se siano favorevoli o contrari ad un’alleanza elettorale tra Lega e M5s, che vada oltre il patto di governo. In questo caso il campione è spaccato in tre, forse anche perché dentro ci sono gli elettori che non hanno mai scelto i due movimenti alle elezioni.

No euro? Sì euro
L’ultimo quesito, infine, sgombra il campo del dibattito di questi giorni sulla permanenza o meno dell’Italia nell’eurozona. La grande maggioranza degli intervistati sostiene il mantenimento della valuta unica: il sì è al 60 per cento per Euromedia, per il 72 per Piepoli.

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