L’ARTE DELLA FUGA di Brice Cauvin. Con Laurent Lafitte, Benjamin Biolay, Agnes jaoui. Francia 2014. Durata 94’ Voto: 2/5 (DT)
Tra paure, quotidianità e buffi inconvenienti tre fratelli in crisi rovistano nel loro desiderio di sistemare affetti e sentimenti senza prendere mai sul serio la responsabilità di farlo. In cima alla piramide familiare ci sono i genitori despoti titolari di un negozio d’abbigliamento; Antoine che vive col compagno Adar ma è attratto da qualche scappatella; il più figo Louis tormentato dalla relazione con Julie; Gérard, il primogenito, che si trascura sognando la moglie che lo ha lasciato; infine la svampita, spiritosa e matura Ariel, collega di Antoine che potrebbe rimescolare le carte almeno di due fratelli su tre. L’arte della fuga è un trattato sentimentale in forma di elegante chiacchiericcio a cui manca però il piacere dello sguardo di chi l’ha composto. Consigliato a chi vive di trame e meno di costruzione e senso dell’inquadratura. Tratto dal romanzo di Stephen McCauley, il film è un “recupero” di produzione datato 2014. La Jaoui è sempre una forza della natura.
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