Affari Europei: Paolo Savona – Cagliaritano, 81 anni, economista, specializzato in economia monetaria. Al Mit ha collaborato con il premio Nobel Franco Modigliani. Ha lavorato al servizio studio della Banca d’Italia, è stato direttore generale di Confindustria, ad di Bnl, presidente di Impregilo, Aeroporti di Roma, Consorzio Venezia Nuova, consigliere di Rcs e Tim, vicepresidente di Capitalia, presidente della Banca di Roma. Ha collaborato con Milano Finanza, formiche.net e scenarieconomici.it. Il primo incarico politico è stata la guida del ministero dell’Industria e del Commercio nel governo Ciampi (1993-1994). E’ stato anche capo del Dipartimento per le politiche comunitarie di Palazzo Chigi durante il governo Berlusconi III (2005-2006). Fondatore della Luiss, ha insegnato alle università di Cagliari, Perugia, Tor Vergata e alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.

Nonostante un curriculum di questo tipo è stato l’epicentro della più grave crisi tra istituzioni della Repubblica, con il rifiuto della firma della sua nomina a ministro dell’Economia da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il motivo, pronunciato direttamente da capo dello Stato, è che ci sarebbe stato il rischio che Savona sarebbe stato visto come “sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell’ambito dell’Unione europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano”. Tale scelta, infatti, riguardante un tema “che non è stato in primo piano durante la recente campagna elettorale”, per Mattarella avrebbe “configurato rischi concreti per la tutela dei risparmi degli italiani”. In particolare Savona non è stato solo “eurocritico“, in particolare sui parametri del trattato di Maastricht e sul “dominio” della Germania, ma è stato anche tra i firmatari di un cosiddetto “piano B” per far uscire l’Italia dall’euro in caso di emergenza. Nei giorni di composizione della lista dei ministri Savona ha scritto una nota su scenarieconomici.it (noto per le sue posizioni euroscettiche) per dichiare la volontà di un’Europa “più forte e più equa”, ma non ha dichiarato niente sull’euro. Alla fine è rimasto nella squadra di governo ma ha ricevuto la delega agli Affari europei che solitamente serve a trattare su specifici dossier dell’Unione.

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