Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro – Per giorni è stato dato tra i nomi “politici” che avrebbero potuto strappare addirittura la nomina a presidente del Consiglio. Ma ha preso il posto previsto dal governo M5s prima del voto. Dovrà dimettersi da questore alla Camera (dove era anche il questore anziano e quindi con più peso) e lasciare ai colleghi la battaglia per il taglio dei vitalizi, che porta senza dubbio la sua firma. E’, come il guardasigilli Bonafede, uno dei fedelissimi di Luigi Di Maio e anche lui al secondo mandato parlamentare. Nato in Veneto, si è formato a Trento, dove si è laureato in diritto internazionale dell’ambiente e dove ha fondato il primo meetup M5s nel 2010. Prima di scegliere la strada delle politica è stato dipendente di una società elettrica. Nel 2013 è stato l’unico deputato dei Cinquestelle eletto in Trentino Alto Adige. In Parlamento nella scorsa legislatura ha debuttato con una proposta di legge sul conflitto di interesse che ha fatto la sua fortuna politica: il ddl approvato alla Camera e bloccato al Senato è diventato uno dei simboli delle battaglie M5s. Dalle elezioni regionali in Sicilia in poi è diventato stabilmente nella cabina di comando dei vertici M5s. Avrà anche la delega per la democrazia diretta: è uno dei temi ritenuti fondamentali per i 5 stelle e su cui il figlio del cofondatore Davide Casaleggio chiede più impegno agli eletti, ma anche uno dei settori su cui meno si è avanzato nelle scorsa legislatura (sia sul fronte dei contenuti del programma che su quello degli atti realizzati o fatti approvare).

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