Giustizia: Alfonso Bonafede – Ha fatto tutta la campagna elettorale come potenziale ministro della Giustizia del governo M5s. Un sogno che si realizza per il Movimento 5 stelle: avere un guardasigilli in quota grillina per riuscire a realizzare quelli che sono i punti fondamentali e fondanti del programma 5 stelle. Di Mazara del Vallo (Sicilia), poi trasferito a Firenze dove diventa avvocato (anche per i No Tav), 42 anni, è stato uno degli attivisti della prima ora e addirittura corse contro Matteo Renzi da sindaco nel 2009. Nel 2013 è stato eletto deputato e velocemente è finito presto tra i parlamentari più influenti, senza però essere scelto per il primo direttorio. E’ stato poi voluto da Di Maio all’interno della sua cerchia come uno dei più fidati. E’ stato lui a proporre alcune misure del contratto di governo sulla giustizia: Daspo per i corrotti, misure anticorruzione, riforma della prescrizione e del rito abbreviato, agente provocatore, conflitto di interesse. Sono cavalli di battaglia dei 5 stelle, ispirati tra gli altri dal pm antimafia Nino Di Matteo o dall’ex pm di Tangentopoli (e ora giudice in Cassazione) Piercamillo Davigo. In realtà sul tavolo da ministro finiranno le misure inserite nel contratto dalla Lega per la sicurezza (come la legittima difesa e l’aumento delle pene per reati come il furto). Il primo punto in programma è tra l’altro la riforma dell’ordinamento penitenziario del governo precedente, mai approvata dal Parlamento per l’opposizione proprio di M5s e Lega e nonostante le pressioni del Quirinale. E’ stato lui a portare Giuseppe Conte, ora suo presidente del Consiglio, nell’orbita dei Cinquestelle.
Politica
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