I politici tedeschi “si stanno trattenendo” dal rilasciare commenti sulla situazione italiana. Lo scrive Der Spiegel che spiega come in Germania siano rimasti scottati dal caso Oettinger e poi dall’indignazione per le parole di Juncker, capendo che in questo momento “il silenzio è oro”, titolo dell’articolo apparso sul sito del settimanale tedesco. Non tutta la stampa però è d’accordo con l’idea di dover stare a guardare. Altri giornali sostengono la necessità di un intervento, come argomenta l’editoriale apparso su Die Zeit. Gli altri Paesi “devono chiudere il becco?”, si chiede infatti il redattore politico Ulrich Ladurner. La sua risposta è “naturalmente no, i problemi italiani sono i problemi dell’Ue”. “Chi esprime le sue preoccupazioni si prende gli insulti di Matteo Salvini” e, a prescindere da cosa dica, “in Italia si scatena una tempesta”, lamenta l’editoriale.
La stampa tedesca si concentra soprattutto sulle parole di Günther Oettinger, politico tedesco e commissario europeo al bilancio: in un’intervista ha detto di aspettarsi che “i mercati spingeranno gli italiani a non votare per i populisti”. Oettinger ha espresso solamente qualcosa di “ovvio”, sostiene Der Spiegel, che però sottoscrive le dichiarazioni di Antonio Tajani, quando mercoledì da presidente del Parlamento europeo ha affermato: “Nessuno dovrebbe cercare di costringere gli italiani a scegliere la destra, la sinistra o il centro”.
Per il settimanale tedesco, a Berlino come a Bruxelles hanno imparato la lezione. Per questo i politici tedeschi hanno cominciato a evitare le domande sull’Italia. Der Spiegel fa l’esempio di Manfred Weber, capo dei democratici cristiani al Parlamento europeo, che nel suo ultimo discorso non ha detto una parola sulla situazione di Roma. Di fronte alle domande dei giornalisti ha poi evitato di menzionare il pericolo di un’uscita dall’euro – tema che invece ha dominato la stampa tedesca nei giorni scorsi– preferendo sottolineare che il suo eurogruppo ha “piena fiducia” nella democrazia italiana e nelle sue istituzioni.
La Germania “è diventata l’obiettivo preferito dei populisti italiani a causa delle sue politiche di austerità”, scrive ancora Der Spiegel: per questo a Berlino la linea attendista dettata da Angela Merkel ha preso il sopravvento. “Se Oettinger fosse stato spagnolo o portoghese, le sue parole in Italia avrebbero probabilmente causato molto meno trambusto”, commenta il quotidiano tedesco. “No, gli europei devono parlare pubblicamente dell’Italia, inclusi i tedeschi”, scrive invece Ladurner su Die Zeit. E molti in Germania considerano assurdo che “qualsiasi commento sulla situazione italiana” venga marchiato come “interferenza negli affari interni”, si legge nell’articolo. L’editorialista, per esempio, critica direttamente il Corriere della Sera per aver scritto di una “volgare campagna mediatica tedesca”. “Quindi, gli stranieri dovrebbero stare zitti! E questo vale in particolare per i tedeschi”, evidenzia Ladurner.
Il giornalista di Die Zeit non ci sta ad avallare le posizioni di chi in Germania e a Bruxelles “consiglia il silenzio”. Secondo il suo ragionamento, per considerare l’Europa veramente unita, gli europei devono avere il diritto di parlare di tutto ciò che avviene all’interno del continente, altrimenti “ogni Nazione torni a occuparsi, discutere, litigare e fare pace solo con se stessa”. L’articolo però si conclude sottolineando anche un altro concetto, rivolto indirettamente a Oettinger e Juncker, come a Salvini e Di Maio: “Forse tutti dovrebbero fare un bel respiro e pensare prima di dare la loro opinione. Magari così i tedeschi come gli italiani avrebbero qualcosa di ragionevole su cui cominciare a discutere”.