Botta e risposta a Otto e Mezzo (La7) tra Marianna Aprile, giornalista del settimanale Oggi, e il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. Marianna Aprile e la conduttrice Lilli Gruber sottolineano l’esiguo numero di donne nel nuovo governo Conte, come nel governo uscente. Aprile osserva: “Rispetto al precedente esecutivo abbiamo anche perso anche il ruolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, prima ricoperto da Maria Elena Boschi, ovvero il livello più alto del gioco rivestito da una donna. Con questo governo magari non vedremo i sabati fascisti, ma forse un mondo più fascista. Basti pensare alla visione che emerge dal contratto di governo e dalle esternazioni di esponenti di spicco dell’esecutivo, come Centinaio o Fontana. Quest’ultimo” – continua – “è ministro della Famiglia e delle Disabilità e lui non concepisce altra famiglia se non quella composta da uomo e donna, è contrario alle unioni gay, dice di avere Putin come modello nel trattare gli omosessuali, è contrario alla legge sull’aborto e alla legge sul fine vita. Le leggi sulle unioni civili e sul biotestamento ci sono costate anni di rinvii e di strazio per tante famiglie. E l’idea che il “governo del cambiamento” possa inserire anche un cambiamento dei diritti acquisiti, in ritardo e male, è davvero inquietante”. Travaglio osserva: “Per quanto riguarda il cambiamento, questo attiene a quel programma di governo che per fortuna non prevede né l’abolizione della legge sull’aborto, né la persecuzione delle unioni gay. Al momento non possiamo fare il processo alle intenzioni. Sono sicuro che non verranno abolite queste leggi e che non verranno toccate”