“Cambierò i vertici dei miei ministeri (Lavoro e Sviluppo economico, ndr). E’ giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica”. Lo ha detto Luigi Di Maio parlando a Marina di Ragusa, in piazza Malta, in un comizio a sostegno della candidatura di Antonio Tringali a sindaco della città. La città è attesa al voto il 10 giugno per il turno di elezioni amministrative e il capo politico del M5s specifica: “Non siamo alleati con la Lega, siamo due forze politiche che abbiamo fatto un contratto. Infatti ci presentiamo divisi alle Amministrative, alle Comunali e immagino anche alle Politiche. Abbiamo punti in comune ma anche tanti punti non in comune”.
Parlando dei primi obiettivi del governo Lega-M5s, Di Maio ha ribadito: “Una delle prime cose che faremo è abolire i vitalizi perché la delibera è già pronta. Roberto Fico (presidente della Camera, ndr) ci ha lavorato mentre si formava il governo”, ha detto il vicepremier. Che ha rilanciato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale: “Faremo provvedimenti per aiutare le persone in povertà, molte sono nel Sud. Non possiamo prescindere dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza che sono due provvedimenti che conto di portare il prima possibile in aula per l’approvazione”.
Di Maio è tornato quindi sulla scelta, annunciata sabato sera dal palco della festa dei 5 Stelle in piazza della Bocca della Verità, dell’imprenditore Sergio Bramini come consulente del ministero: “Con la sua esperienza cercheremo di aiutare gli imprenditori. La sua esperienza non può passar sotto silenzio. Da lunedì sarà nel mio staff. Perché ci dirà come aiutare gli imprenditori come lui che hanno avuto problemi perché lo Stato non l’ha pagato. La sua vicenda parte proprio da Ragusa. Lui è fallito anche perché l’Ato Ambiente Ragusa non l’ha pagato. Gli deve 2,2 milioni di euro. Un credito enorme che non l’ha aiutato a salvare la sua azienda. Ora lui ci dirà come fare perché non ci siano altri casi come il suo”.
Una prima risposta arriva da Davide Faraone: “Ricordo a #DiMaio che l’impresa di #Bramini è fallita per colpa all’Ato rifiuti di #Ragusa che gli deve da anni 4 milioni di euro. Sindaco di Ragusa, il grillino Federico Piccitto“, scrive su Twitter, il senatore del Pd.