In islandese “Hoppípolla” significa “saltare nelle pozzanghere”, una di quelle cose che si fanno da bambini e ci si dimentica di fare da adulti. Per riassaporare un po’ di quella magia, quattro giovani italiani hanno deciso di creare una magic box mensile piena di prodotti da scoprire, dall’editoria indipendente, al design, passando per musica e illustrazione. “Hoppípolla” si è rivelato il nome perfetto per questo esperimento creativo, come racconta a una delle ideatrici, Paola Tartaglino, storica dell’arte e blogger: “Mi girava da un po’ in testa l’idea di una scatola in abbonamento a sorpresa, che potesse ricreare lo stupore che provavo da adolescente quando trovavo nella cassetta della posta una lettera o una cartolina dei miei amici”. Un ritorno al passato in chiave innovativa: “Per lavoro e per passione mi ero avvicinata al mondo del design – spiega – e questo mi ha permesso di conoscere moltissimi creativi, dagli artigiani agli illustratori”.
Attraverso delle conoscenze in comune Paola si è poi imbattuta in Nicola Minerva e Simona Basilavecchia, rispettivamente ingegnere meccanico e fotografa: “Ho raccontato loro la mia idea e l’hanno subito accolta con entusiasmo – ricorda -, così abbiamo unito le nostre menti e le nostre braccia e ci siamo lanciati”. È il novembre 2016 quando decidono di presentare sul web la loro idea: “Volevamo capire se c’era qualcuno a cui potesse piacere questo tipo di prodotto – sottolinea Paola -, Hoppípolla è un progetto particolare, perché richiede tempo, quello dell’attesa della consegna e quello della scoperta”.
Chi acquista ha l’occasione di scoprire ogni mese realtà indipendenti, che non avrebbe altro modo di trovare se non dopo una lunga ricerca
Nel giro di poco tempo li contatta Francesco Rellini, project manager di formazione economica, che dopo aver girato il mondo (dalla Thailandia agli Stati Uniti) e aver fondato la start up Scooterino, aveva voglia di dedicarsi a un progetto culturale tutto italiano: “Tramite una mia amica sono venuto a conoscenza di Hoppípolla e ho visto subito un grande potenziale nell’idea – racconta -, così ho chiesto di incontrarli e quando ci siamo conosciuti abbiamo capito che eravamo risorse complementari, perché mancava ancora qualcuno che si occupasse di business development”.
Con l’ingresso di Francesco la squadra era completa e pronta a lanciarsi completamente in quest’avventura: “Da subito abbiamo trovato una base fissa di seguaci – sottolinea Paola -, ma da settembre 2017 abbiamo fatto grandi progressi, riuscendo a crescere ogni mese del 50%”. Merito di tanti fattori, in primis la selezione degli artisti e degli oggetti: “I contenuti cambiano ogni mese e dietro a ogni scatola c’è tantissima ricerca – dice Paola -, siamo molto esigenti e abbiamo imparato a dire no ai prodotti che non ci convincono in pieno”.
Da settembre 2017 abbiamo fatto grandi progressi, riuscendo a crescere ogni mese del 50%
“Chi acquista ha l’occasione di scoprire ogni mese realtà indipendenti, che non avrebbe altro modo di trovare se non dopo una lunga ricerca – aggiunge Francesco -, inoltre aiutiamo i creativi a farsi conoscere da un pubblico più vasto”. L’obiettivo finale è sempre quello di lasciare a bocca aperta: “Il nostro progetto è di stimolo per capire che ci si può stupire anche da grandi, nonostante la vita frenetica che facciamo – ammette -, e questo lo vediamo dalle reazioni dei nostri abbonati, che spesso fanno a gara per condividere il loro entusiasmo sui social”.
È proprio questa la forza in più di Hoppípolla: “È bellissimo vedere che si sentono parte della nostra rete e che si scambiano opinioni sui prodotti ricevuti – spiega Paola -, chissà, magari da questo confronto potranno anche nascere delle amicizie”. Le loro idee per il futuro hanno un respiro internazionale: “In Italia si fa fatica a trovare investimenti di peso, per questo abbiamo puntato su un progetto che fosse sostenibile fin da subito – sottolinea Francesco -, ma ovviamente avremo bisogno di un aiuto esterno quando decideremo di esportare all’estero questo format”. Un obiettivo audace, ma raggiungibile: “In Italia ci si muove più lentamente rispetto al panorama internazionale – conclude -, ma piano piano le cose cambieranno”.