Quattro giorni da ministro dell’Interno, una visita elettorale in Sicilia, decine di dichiarazioni sul tema dei migranti. Anche nelle vesti di capo del Viminale Matteo Salvini resta in sella al cavallo di battaglia che più di altri ha portato la Lega a diventare il primo partito del centrodestra alle ultime elezioni. “È stato fatto anche un discreto lavoro dal ministro che mi ha preceduto, quindi non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato fatto, lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione”, ha detto il vicepremier il giorno dopo la visita a Catania e all’hotspot di Pozzallo ai microfoni di Rtl 102.5, riferendosi al lavoro fatto dall’ex titolare del Viminale Marco Minniti. “Se qualcuno ha fatto qualcosa di utile e intelligente per il mio Paese anche se indossava una diversa maglietta sarebbe sciocco non riconoscerlo”, ha aggiunto.
“Non arrivo al ministero dell’Interno con la clava a cambiare a tutto – ha aggiunto il ministro – arrivo in punta di piedi per studiare, per ascoltare,per capire. Sull’immigrazione c’è tanto da fare: ci sono accordi di riammissione con alcuni Paesi, con altri non ce ne sono, alcuni invece non li rispettano. Non ci sono bacchette magiche: occorre lavorare sulla riduzione dei costi, perché non è possibile che l’Italia sia il Paese europeo che paga di più coloro che soggiornano qua e fanno domanda di asilo politico. Occorre lavorare sui tempi perché non è ammissibile che ci si mettono due anni e mezzo dallo sbarco alla chiusura della pratica di asilo politico. Lo status di rifugiato viene concesso a 6 immigrati su 100, lo dicono le statistiche”.
Ai conduttori che lo incalzano poi sui rapporti con la Germania e Angela Merkel che domenica ha detto che “l’Italia è stata lasciata sola” ad affrontare i flussi migratori, Salvini risponde: “Sulla Merkel? Che l’Italia sia stata lasciata da sola, è chiaro ed evidente. Dobbiamo vedere i fatti. Domani c’è l’ennesima riunione a Bruxelles sull’immigrazione (quella dei ministri dell’Interno dell’Unione, ndr), io non ci sarò perché c’è la fiducia al governo, ma ci sarà la nostra delegazione per dire no, perché l’Europa qualche mese fa ci ha promesso aiuto, su immigrazione e asilo politico, ma,invece, il documento in discussione domani penalizzerebbe l’Italia e altri Paesi mediterranei a favore dei Paesi del Nord e del’Est Europa. Allora lavoreremo con il ministro degli Esteri e delle Politiche Comunitarie per sensibilizzare i nostri vicini, perché altrimenti assomigliamo a un condomino strano dove gli italiani pagano di più degli altri condomini ma non hanno gli stessi servizi degli altri”.
Se in radio il ministro mantiene il proprio profilo istituzionale, sui social network Matteo Salvini lancia l’avvertimento a Bruxelles: “Occorre buonsenso. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di ‘non profughi’ non può continuare ad essere un problema solo Italiano – scrive su Twitter – o l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie“.
Il ministro è tornato a parlare anche delle dichiarazioni di Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia in quota lega che hanno sollevato critiche nel mondo Lgbt. Dopo avere specificato nei giorni scorsi che si trattava di sue idee non incluse nel contratto di governo, Salvini ha ancora una volta assicurato che l’esecutivo non ha nessuna intenzione “di cancellare leggi sull’aborto o sulle unioni civili. Gli italiani, eterosessuali e omosessuali, mi chiedono meno tasse, giustizia più veloce e più sicurezza non mi chiedono altro”. Poi ha aggiunto: “Da qui a negare a chiunque faccia il ministro o il presidente del consiglio, dal punto di vista personale, di ritenere che la mamma sia la mamma e il papa sia il papà, il bambino possa essere adottato, come penso io, solo se ci sono una mamma e un papà – ha proseguito – questa è una libertà di pensiero e di parola che prescinde dalla carica”. Salvini ha ribadito che “i temi sui quali non c’è accordo – ha concluso il ministro riferendosi al temi del contratto siglato con il M5s – per scelta non li abbiamo messi come attività di governo“.
Infine Salvini ha ritenuto opportuno rimarcare la propria posizione sulle dichiarazioni di George Soros, secondo cui “bisogna sapere se Salvini è a busta paga di Putin“, vista la vicinanza di Lega e M5s col leader del Cremlino. Con lui, ha ribadito il ministro, “c’è un legame di stima perché ha fatto tanto per il suo popolo e per riportare stabilità a livello mondiale con alcuni interventi contro il terrorismo islamico, penso all’intervento in Siria, e lo penso e lo dico ‘gratis'”.