“Salvini ha sollevato un vecchio problema. Dalla Tunisia partono molte persone scappate dalle carceri, è un dato acquisito e lo dicono anche le carte dell’intelligence”. Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia e braccio destro del ministro dell’Interno, difende le posizione espresse dal leader del Carroccio che domenica, in visita in un città simbolo degli sbarchi come Pozzallo, aveva detto che “la Tunisia spesso e volentieri esporta galeotti”.
“Chi arriva in Italia non scappa da guerra, inseguono un sogno occidentale. Sono dati empirici”, ha detto Fedriga parlando su Radio Capital. “Il fatto che chi scappa verso l’Italia non sia uno stinco di santo lo riconosce anche la Tunisia. Se sottolineamo e solleviamo una criticità oggettiva – ha aggiunto – non è perché vogliamo dichiarare guerra alla Tunisia, ma per fare presente a quel paese un problema”. Le frasi pronunciate da Salvini nella prima uscita in veste di Ministro dell’Interno avevano provocato l’iniziale reazione dello stato africano, che lunedì ha convocato l’ambasciatore italiano a Tunisi esprimendogli “grande stupore per quelle parole”. Oggi però dagli ambienti diplomatici tunisini è arrivato un segnale di distensione: “La mia reazione e quella delle autorità tunisine è stata di stupore per questa dichiarazione sopra le righe”, ha detto a Repubblica l’ambasciatore tunisino a Roma, Moez Sinaoui. “Ci hanno detto che le parole sono state prese fuori contesto. Ma ciò che ci unisce all’Italia è più importante di ogni polemica”, ha spiegato il diplomatico. “La cooperazione, anche in tema di migrazioni, è ottima, anche con il ministero dell’Interno. Ormai è un capitolo chiuso“.
Sulla questione sollevata da Salvini si è espresso anche l’ex responsabile del Viminale Marco Minniti: “Il momento della propaganda è finito, ora si devono assumere la responsabilità di governare. Servono i fatti, e i primi passi non sono certo incoraggianti”, ha detto al Quotidiano nazionale. “Appena insediato come ministro dell’Interno andai a Tunisi e a Tripoli per stringere accordi e per tessere rapporti con quei governi”, ha ricordato Minniti , che aveva ricevuto gli elogi dello stesso Salvini per quanto fatto come ministro dell’Interno. “Il mio successore, il primo giorno da ministro, ha accusato la Tunisia di esportare galeotti. Con il risultato che il governo di Tunisi ha convocato il nostro ambasciatore per chiarimenti”. Critiche al ministro dell’Interno sono arrivate anche dall’eurodeputata del Pd Simona Bonafè: “Avevo capito che Salvini voleva aumentare gli accordi bilaterali con i paesi per favorire i rimpatri, non mandare alla malora quei pochi già faticosamente costruiti in questi anni. Passare dalla propaganda ai fatti è dura”.